D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


sabato 19 gennaio 2013

GUERRA & TERREMOTI


di Gianni Lannes


Mentre il Governo Monti dimissionario (con il beneplacito del presidente uscente Giorgio Napolitano) dà un mano logistica al Governo francese per l’ennesima battaglia coloniale in Mali, in palese violazione dell’articolo 11 della Costituzione (comunque annullata dal Trattato di Lisbona), l’Italia trema. Tranquilli: va in onda la solita distrazione di massa in salsa elettorale, funzionale al sistema di potere. L'immaginario collettivo è affollato dalle buffonate di politicanti corrotti, giornalisti venduti, comici alla frutta, magistrati in dismissione e mafiosi in doppiopetto.Chiedere al potere di riformare il potere: che ingenuità, che regressione antropologica.

Calabria e Sicilia rischiano più di tutte le altre regioni, eppure madre Naturanon è responsabile. C’entrano invece, le scosse telluriche innescate dall’ininterrotto conflitto elettronico, invisibile ai comuni mortali, ma documentabile con una semplice attività di “intelligence” per fini di pace.

In altri termini: guerra infinita di Nato & Usa, anche e sempre nei mari d’Italia. Esercitazioni belliche dell’Alleanza  atlantica con sommergibili ed unità navali a propulsione ed armamento nucleare su faglie sismiche attive, a ridosso di Sicilia e Calabria. Ecco l’ultimo “Avviso di pericolosità” (il numero 2 del 14 gennaio 2013), emesso dalla Guardia Costiera di Augusta, a firma del comandante Raffaele Macauda (capitano di vascello): «la zona di mare delimitata dai seguenti punti aventi coordinate geografiche (…) Il giorno 17 gennaio 2013 (con riserva il 18 gennaio 2013), dall’alba al tramonto, sarà interessata da esercitazioni di tiri a caldo da parte di unità navali (…) La zona di mare indicate nelle premesse, per la parte ricadente nella giurisdizione del Compartimento marittimo di Augusta, nel periodo sopra citato, è dichiarata PERICOLOSA per la navigazione marittima, all’ancoraggio, alla pesca ed a tutte le attività comunque connesse all’uso del mare».

Atomiche in moto. L’ordinanza della Capitaneria di Porto numero 105/12 rivela l’impensabile. Infatti, si legge: «VISTO il vigente Piano di Emergenza e norme per la sosta di unità militari a propulsione non convenzionale nel porto di Augusta emanato dal Comando Militare Marittimo Autonomo in Sicilia (…) RENDE NOTO che l’area centrata sul punto di coordinate geografiche lat. 37°10’42’’N – long. 015°14’44’’ E (datum WGS 84), in data 03 dicembre 2012, dalle ore 0800Z alle ore 1200Z, sarà interessata da operazioni militari». Idem nelle ordinanze 108, 109, 110, 112 e 113 del 3, 4, 5, 6 e 7 dicembre 2012. Infine, l’ ordinanza numero 115/2012, segnala altre “esercitazioni belliche”: «che la zona di mare interessata (…) sarà interessata dall’alba al tramonto, nei giorni 19 e 20 dicembre 2012, da tiri a caldo, da parte di unità navali. Identico copione il 28 dicembre 2012 (ordinanza 116/2012). Anche l’Ordinanza numero 99, sempre del 2012, segnala «tiri a caldo di unità navali dal giorno 27 al 28 novembre 2012, dall’alba al tramonto». Mentre l’avviso di pericolosità numero 101/12, «rende noto che la zona di mare delimitata dalle seguenti coordinate geografiche (…) nel periodo dalle ore 1200Z del giorno 24 novembre 2012 alle ore 0001Z del giorno 01 dicembre 2012, sarà interessata da manovre navali con unità in immersione. La zona di mare è dichiarata PERICOLOSA». Di stesso avviso anche le ordinanze 103 e 104.

Correlazione: anche i negazionisti più i calliti sanno che vuol dire questa semplice parola.

Vulcani attivi: parola dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Ecco quanto documenta l’INGV: «Etna: cessazione dell'attività alla Bocca Nuova. L'intensa attività stromboliana all'interno della Bocca Nuova dell'Etna, iniziatasi la mattina del 10 gennaio 2013, è continuata per cinque giorni per esaurirsi nelle ore mattutine del 15 gennaio. Nelle ore notturne degli ultimi giorni, in condizioni di buona visibilità, l'attività è stata ben visibile dai centri abitati intorno al vulcano; spesso i lanci di bombe incandescenti superavano l'orlo craterico di molte decine di metri. Nella serata del 14 gennaio, l'attività era particolarmente intensa, con getti che hanno raggiunto fino a 100 m sopra l'orlo craterico. Nelle prime ore del 15 gennaio, la telecamera di sorveglianza visiva ad alta sensibilità dell'INGV-Osservatorio Etneo sulla Montagnola (EMOH) ha continuato a registrare una vivace attività; nonostante l'arrivo di una copertura nuvolosa si sono registrati forti bagliori fino alle ore 04:00 GMT (=ore locali -1) circa. Questo nuovo episodio di attività eruttiva intracraterica della Bocca Nuova è stato, nelle sue caratteristiche generali, molto simile a quelli avvenuti fra luglio e ottobre 2012, con attività stromboliana da una singola bocca posta alla base sud-orientale della parete craterica. Anche se non è stato possibile effettuare osservazioni dirette dall'orlo craterico, è quasi certo che l'attività stromboliana sia stata accompagnata dall'emissione di lava sul fondo craterico, come negli episodi precedenti.Stromboli: continuano i trabocchi lavici dalla terrazza craterica. Negli ultimi giorni si sono susseguiti ripetuti trabocchi lavici dalla terrazza craterica dello Stromboli, con caratteristiche simili ai trabocchi precedenti (vedi aggiornamento del 10 gennaio 2013). Dopo alcuni giorni con piccole sbavature di lava dall'orlo nord-orientale della bocca più settentrionale sulla terrazza craterica, un nuovo trabocco più voluminoso ha avuto inizio nelle ore mattutine del 12 gennaio ed ha raggiunto la linea di costa in poche ore. Intorno alle ore 04:20 GMT del 14 gennaio, ha cominciato a formarsi un secondo flusso lavico accanto a quello già attivo, più a nord, raggiungendo una lunghezza di circa 100 m; dopo un'ora questo flusso non era più alimentato e in raffreddamento. Tuttavia, il primo flusso continuava la sua discesa senza variazioni di rilievo, e intorno alle ore 06:20 GMT una nuova tracimazione ha cominciato sulle tracce della colatina delle ore 04:20 GMT. Questa volta il flusso era più copioso, formando una colata a forma di ventaglio, che è rapidamente scesa accanto a quella già attiva dalla sera precedente. Durante la giornata, l'interazione fra il materiale caldo della colata e l'acqua del mare ha generato dense nubi di vapore, frammiste con cenere sollevata da numerose piccole frane; questi fenomeni erano particolarmente accentuati nel primo pomeriggio. All'alba del 15 gennaio era attivo solo trabocco di modesta entità, però nel primo pomeriggio il tasso effusivo è nuovamente aumentato, alimentando una colata ben visibile al tramonto».  

Va in scena l’intrattenimento televisivo. In fondo, l’impotenza a livello lobotomico del cittadino e delle masse popolari, è la forma specificatamente più moderna di povertà. Democrazia? Meglio: oligarchia. Chi muove i fili? Oggi 18 gennaio 2013, l'INGV ha segnalato anche le seguenti scosse telluriche alla medesima profondità (ipocentro) di 10 chilometri, una firma inconfondibile: "ore 3,34 nell'aquilano, magnitudo 2.4, ore 11,36, Tirreno meridionale, magnitudo 3.1".

In attesa del peggio… non posso osservare il silenzio.


documentazione utile: 



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