L’idea che il riscaldamento globale possa produrre un raffreddamento globale è difficile da accettare per molti, dopo anni di “bombardamento mediatico” su caldo e siccità, ma il processo di riscaldamento che porta a una fase di raffreddamento è sempre stata parte fondamentale dei cambiamenti ciclici dell’orbita della Terra attorno al Sole, che alterano la quantità di luce solare che raggiunge la Terra, causa d’imputazione di un inizio di Era Glaciale.
E’ molto probabile che la prossima Era Glaciale, se e quando arriverà, sarà preceduta da un picco verso l’alto di temperature globali e riscaldamento degli oceani, provocando l’evaporazione degli stessi e incrementando le precipitazioni, alcune delle quali diverranno neve destinata ad accumularsi sui ghiacciai delle più alte latitudini. E questo conferma le tesi di alcuni scienziati che parlano di raffreddamento imminente o già in atto: quanto accaduto negli ultimi decenni ha molte analogie con un processo storico già documentato in altre ere in cui ci sono state delle glaciazioni.
Un’Era Glaciale è caratterizzata dalla formazione di vasti ghiacciai agli estremi continentali. Poiché la presenza di regioni continentali è maggiore nelle alte latitudini dell’Emisfero Nord, sarà qui che il ciclo di Era Glaciale si manifesterà in maniera più palese. Nel picco dell’ultima Era Glaciale, 17.000 anni fa, ghiacciai spessi due miglia ricoprivano Canada, Scandinavia e addirittura gran parte del Regno Unito!
Il fenomeno astronomico conosciuto come Precessione degli Equinozi provoca la rotazione graduale dell’asse terrestre, e influisce sul periodo stagionale durante il quale l’Emisfero Nord e Sud raggiungono il punto più vicino (perigeo) o più lontano (apogeo) al Sole.
Negli ultimi 11.000 anni, l’inverno nell’Emisfero Nord ha avuto luogo quando il Sole era al perigeo e l’estate all’apogeo. Questi inverni ed estati sono stati caratterizzati da una riduzione delle temperature estreme delle stagioni, gli inverni sono più corti e le estati più lunghe. Ma gli inverni brevi e miti e le estati lunghe e miti che l’Emisfero Nord ha vissuto negli ultimi 11.000 anni sono ormai giunti alla fine. Nei prossimi 11.000 anni avremo inverni lunghi e freddi ed estati brevi e calde, per un evidente motivo astronomico. Le estati torride riscalderanno gli oceani e causeranno precipitazioni copiose, molte delle quali diverranno neve ad alta quota. Gli inverni agevoleranno incremento e mantenimento dei ghiacciai.
Le ricerche hanno mostrato che durante la precedente Era Glaciale, l’avanzamento dei ghiacciai nei primi 5.000 anni ha avuto le stesse caratteristiche descritte sopra; nei successivi 5.000 anni ha avuto luogo la loro consolidazione alla loro massima estensione e solo 5.000 anni dopo ha avuto inizio lo scioglimento.
Negli ultimi anni abbiamo visto temperature estive sempre più alte pressoché ovunque nell’Emisfero Nord e temperature invernali sempre più basse. Gli estremi climatici in continuo aumento sono perfettamente compatibili con quello che dovremmo aspettarci dall’attuale posizione dell’asse della Terra in un periodo di 11.000 anni di estati e inverni estremi. Ecco come ha inizio un’Era Glaciale. E quello che sta succedendo nel nostro pianeta è assolutamente compatibile con questa teoria…
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