D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


lunedì 10 giugno 2013

Intervista al dott. Giuseppe Nacci, autore del libro “Mille piante per guarire dal cancro senza chemio”

Pubblichiamo un’intervista allo specialista in medicina nucleare e medico chirurgo, il dott. Giuseppe Nacci.
Dottor Nacci, cosa ha spinto un medico specializzato in medicina nucleare a intraprendere degli studi nel mondo delle erbe e dell’alimentazione naturale?
Il mio è stato un lungo percorso di studio, iniziato nel 1983, quando mi iscrissi all’Università di Trieste per studiare Medicina. Avevo molto interesse, fin da allora, per lo studio del Cancro, e quindi pur buttandomi a capofitto nello studio, mettevo da parte ogni informazione in merito al cancro che riuscivo a trovare nei testi di studio.
Così, fin dall’inizio, lasciai stare tutta quella parte di medicina e di chirurgia che non era inerente al cancro, permettendomi così di focalizzare il mio interesse soltanto sugli aspetti fondamentali di tutte quelle branche della medicina che potevano avere attinenza con il cancro: dalla chirurgia, alla Biochimica, alla Immunologia, alla Medicina Interna, alla Radio-terapia, alla Chemio-terapia…
Insomma, evitai di disperdere tempo ed energia sui tanti versanti scientifici che il lunghissimo corso di 6 ANNI di laurea in Medicina e Chirurgia offre ad ogni studente…
La conclusione fu quindi che quando arrivai alla fine dei 6 anni di medicina e chirurgia, e dovendo decidere quale strada intraprendere, in realtà avevo già tutto molto chiaro in testa:
sarei andato in qualsiasi parte del mondo dove vi fosse stato un interesse a curare il cancro NON con la Chemio-terapia, ma con un metodo che stavo studiando già da alcuni anni, sulla base di lavori americani già avviati:
1) usare Anticorpi Monoclonali radioattivi al posto della CHEMIO, per non danneggiare i globuli bianchi, il fegato i reni e gli altri organi del paziente.
2) usare Radio-terapia ADRONICA al posto della vecchia Radio-terapia con raggi X che si faceva ancora, allo scopo di “bruciare” solo il cancro e non gli organi vicini…
3) Dare massimo sostegno alle difese immunitarie (Globuli bianchi) nella speranza di un “risveglio” delle difese immunitarie contro il cancro. Infatti, ci insegnavano all’Università che i globuli bianchi non sono in grado di riconoscere bene e quindi di attaccare in maniera decisiva il cancro…. Quindi gli Anticorpi Monoclonali radioattivi e la Radio-terapia adronica (che non arrecavano danno alle difese immunitarie) avrebbero “aperto la strada” ai globuli bianchi…
Fu così che ebbi l’occasione di andare a Milano, dove in quei 5 anni ebbi modo di verificare dal vivo le mie teorie sull’impiego delle radiazioni, senza tralasciare lo studio sull’attivazione dei globuli bianchi contro il cancro …giungendo persino a scoprire l’impiego in medicina di un nuovo radio-isotopo a scopo medico: il Gadolinio 159…che era molto meno pericoloso per i globuli bianchi, fra tutte le radiazioni che si potevano usare contro il cancro…
Nel 1996 tornai finalmente a Trieste, e chiesi di realizzare anche qui, nel Friuli Venezia Giulia, questo nuovo genere di cure anti-cancro basate con Anticorpi Monoclonali e sulla Radioterapia adronica (che era in progetto in varie parti d’Italia): avevo anche lo studio sul Gadolinio 159 da sviluppare presso l’AREA PARK di Trieste…
Ma tutto finì in niente, e pur avendo conseguito una specialità in medicina nucleare, mi dissero che posto per me, non c’era.
Anche in altre città, dove c’erano dei concorsi per medicina nucleare, non trovai posto.
Così per 3 anni cercai inutilmente una collocazione in qualche centro di medicina nucleare, forte di quanto avevo imparato e sviluppato, compreso anche un brevetto che nel frattempo mi ero fatto per il Gadolinio 159….
Rimasi male, ma in fondo ero un medico, e anche se avevo buttato via 5 anni della mia vita per una specialità che non mi serviva, e altri 3 anni in inutili concorsi presso ospedali vari, decisi di cambiare strada.
Perchè, in fondo, avevo sbagliato a credere che gli Anticorpi Radioattivi dovevano essere il vero e UNICO sistema di cura del cancro….
Avevo sbagliato, perchè NON sapevo determinate cose, che in maniera fortuita e occasionale, mi era capitato di leggere e di studiare in quegli ultimi anni…
Per farla breve, tra il 1998 e il 2000 imparai che moltissime vitamine sono in grado di far “suicidare” le cellule del cancro e della leucemia. Oggi ho raccolto molti di questi articoli, e anche in INTERNET è possibile leggere questi splendidi lavori scientifici che per noi medici hanno il valore di una SENTENZA di Cassazione, e che pertanto non possono essere confutati, NEGATI o fatti passare sotto silenzio; vedi ad esempio: www.erbeofficinali.org/dati/nacci/tisaneantitum.php 
www.erbeofficinali.org/dati/nacci/allpdf.php
E’ stato così che ho cambiato strada… pur dovendo accettare, serenamente, di buttare alle ortiche 5 anni di sacrificio passati nei migliori centri di medicina nucleare e altri 3 anni a fare concorsi inutili e un brevetto. Ma bisogna essere onesti e lineari nella vita: se capisci che una strada è sbagliata, per quanti sacrifici ti sia costata, devi avere il coraggio di cambiare e, soprattutto, di non ingannare gli altri. Per questo, trovo molto grave che, determinate persone, scienziati e medici in particolare, si siano mobilitati contro le terapie anti-cancro basate sull’utilizzo delle vitamine naturali, e che sono :
la FITO-TERAPIA occidentale (Gerson, Kousmine, Breuss, etc..) quella indiana (Ayurveda) e quella cinese….
La prima edizione del suo libro, andata subito esaurita, usciva proprio a dicembre 2006, periodo nel quale fior di nomi della Sanità italiana prendevano posizioni piuttosto nette in merito a medicina alternativa , tacciandole come terapie prive di basi scientifiche…
Migliaia di vitamine, contenute in piante fresche, sono in grado di indurre fenomeni di attivazione delle difese immunitarie contro germi, virus o cellule tumorali, o addirittura di provocare fenomeni di apoptosi (suicidio cellulare o morte programmata nelle stesse cellule tumorali).
In poche parole è vero più che mai che “I prati e i boschi sono la farmacia di Dio”. (Goethe, se non erro).
Sì, l’Umanità dispone di un patrimonio immenso, vera “FARMACIA DEL SIGNORE” che può aiutare enormemente tutti noi a stare in salute.
In natura esistono circa 800.000 specie di piante, di cui circa 500.000 già classificate. Si stima che oltre il 90% di esse contengano sostanze vitaminiche o complessi pro-vitaminici essenziali per la normale funzionalità bio-chimica umana.
Su circa 500.000 specie classificate hanno trovato che:
In Europa ci sono circa 20.000 specie di piante.
In Nord-America altre 20.000 specie autocnone diverse da quelle europee.
In Cina circa 60.000 specie già classificate, diverse dalle nostre.
Nel sud-est asiatico, India compresa, circa altre 120.000 classificate.
In Sud America circa 150.000 specie classificate
In Africa ce ne sono altre 150-000, forse di più….
Ci sono molte più specie di piante nei climi equatoriali, per via delle migliori condizioni ambientali.
Oggi la Biochimica è ancora oggetto di studio approfondito, poiché l’evoluzione dei mammiferi, durato oltre 60 milioni di anni, è avvenuto fondamentalmente sull’utilizzo esterno di sostanze vitaminiche e pro-vitaminiche essenziali di derivazione vegetale, in una complessa sinergia d’azione che ancora oggi non è ben conosciuta nella sua dinamica endo-cellulare e soprattutto genomica (DNA).
Si ritiene pertanto che la grande maggioranza delle malattie attualmente note possano derivare, sostanzialmente, da semplici carenze vitaminiche: carenze che possono essere più o meno evidenziate da condizioni ambientali e da predisposizione genetica dell’individuo.
In sostanza la malattia genetica o quella cronico-degenerativa possono essere curate con mega-dosi di vitamine “giuste” che vanno ad agire nei complessi sistemi biochimici delle nostre cellule… il problema è che siamo ancora molto indietro con la VERA MEDICINA SCIENTIFICA DELLA VERA RICERCA, e quindi non sappiamo con precisione quali vitamine dare, e in che misura, in caso di gravissime malattie genetiche… oggi inguaribili.
Viceversa, per la banali malattie cronico-degenerative, basterebbe un mix continuo e abbondante di vitamine naturali, prese ogni giorno, in grandi quantità…
Quindi, se il presupposto eziologico delle malattie, visto in chiave di deficit enzimatici da carenze vitaminiche, dovesse risultare corretto, allora la maggior parte delle malattie o delle sindromi potrebbero essere curate e guarite mediante l’accurata scelta medica di particolari piante (Rimedi Naturali) , non soltanto europee, ma anche provenienti da Asia, Africa, Oceania e Americhe.
Lo studio scientifico delle singole piante officinali dev’essere quindi oggetto di approfondito dibattito in tutto il mondo, allo scopo di ottenere più efficaci cure mediche, valorizzando le antiche conoscenze fito-medicamentose del passato, integrate dall’impiego di strumenti di analisi moderni, comprovanti le decine o centinaia di principi attivi contenuti nella singola pianta. Tale  studio di “Rimedi Naturali” è attualmente in corso presso aggiornati lavori scientifici (vedi ad esempio rivista scientifica in lingua inglese “Fitoterapia”, disponibile anche su INTERNET:http://www.indena.it/fitoterapia_index.asp ).

Migliaia di vitamine, contenute in piante fresche, sono in grado di indurre fenomeni di attivazione delle difese immunitarie contro germi, virus o cellule tumorali, o addirittura di provocare fenomeni di apoptosi (suicidio cellulare o morte programmata nelle stesse cellule tumorali).
La maggior parte delle malattie attuali (Cancro, Infarto, Ictus, Diabete, Alzheimer, Sclerosi Multipla, Parkinson, Osteoporosi, etc.) sono malattie cronico-degenerative dovute a carenze vitaminiche, e pertanto non possono essere curate con farmaci brevettati di sintesi chimica. Ma le sostanze chimiche brevettate costituiscono il baluardo dell’infinita potenza e ricchezza della Medicina chimica occidentale, che adesso pensa addirittura a brevettare le stesse piante modificandone il patrimonio. Oggi, purtroppo, le malattie vengono curate con sostanze chimiche di basso costo, dirette a ridurre i sintomi, piuttosto che a curare le cause biochimiche che sono alla base delle malattie.
Le vitamine naturali curano infatti le basi biochimiche delle malattie ripristinando le normali funzioni delle cellule.
Ma non sono sfruttabili commercialmente dalle Multinazionali che quindi ritengono molto meglio imbottire il paziente di farmaci chimici, così che il paziente stia un po’ meglio (pur non guarendo dalla malattia) e consentendo un ritorno economico per la ditta farmaceutica.
Le prime dieci multinazioni chemio-farmaceutiche hanno un bilancio annuale di circa 200 miliardi di Euro-dollari.
I loro farmaci non guariscono, ma soltanto curano i sintomi delle malattie: così c’è il ritorno economico di patologie che non guariscono e che trasformano il paziente in una continua fonte di introito per l’Azienda farmaceutica.
Sarebbe troppo facile dire alla gente che per curare la pressione alta del sangue basta togliere il sodio dall’alimentazione (compresi i cibi che lo contengono)
Sarebbe troppo facile spiegare alla gente che il DIABETE dell’adulto (non quello auto-immune) è semplicemente dovuto alla mancanza di vitamina F, che rende impossibile al glucosio di penetrare all’interno delle cellule, e che basterebbe associare un alimentazione vegetariana, per non consentire più alle pareti dell’intestino di riassorbire gli acidi biliari in eccesso ….
BASTEREBBE DIRE ALLA GENTE CHE IL CANCRO È UNA BANALE MALATTIA METABOLICA, RISOLVIBILE CON ALIMENTAZIONE RICCA DI VITAMINE NATURALI, capaci di far ripristinare l’ordine di suicidio (APOPTOSI) per le cellule malate, di stimolare le difese immunitarie (globuli bianchi) e di togliere dall’alimentazione tutto quello che fa crescere le cellule malate, come le PROTEINE.
Troppo comodo ed economicamente sbagliato: il mercato del CANCRO, rende da solo circa 200 miliardi di Euro-dollari fra costi dei farmaci (inutili), del personale medico e infermieristico, delle attrezzature TAC, di RISONANZA MAGNETICA, degli stessi Reparti appositi di degenza…. senza specificare che soltanto 1 paziente su 50 sarà ancora vivo dopo 5 anni dalla prima CHEMIO… (http://www.mednat.org/cancro/MORGAN.PDF  )
Eppure, tutta questa politica è cambiata in America negli anni 70, quando dopo la proibizione per i medici alternativi americani di curare il cancro con le vitamine naturali (in primis con la B17) sorsero in MESSICO le prime “Cliniche PRIVATE per ricchi” ( www.healthtours.com ;
http://www.alternativemedicaltours.com/ ), DOVE QUESTI MEDICI ALTERNATIVI HANNO DIMOSTRATO di curare il cancro con percentuali di guarigione molto alte: dal trenta per cento al settanta per cento…
Ma la risposta non si è fatta attendere: negli anni 90 sono comparsi sul mercato alimentare le piante OGM.
Le Multinazionali che producono le piante OGM sono le stesse che producono i farmaci chimici di sintesi (vedi DECIMA DICHIARAZIONE su “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CANCRO SENZA CHEMIO” (www.erbeofficinali.org/dati/nacci/index.php ; www.mednat.org/Nacci%20libro.pdf ; www.medicinetradizionali.it/nacci.htm )
Le piante OGM costano moltissimo in ricerca e sviluppo.
E allora, perchè le producono  ?  Forse per ridurre la Fame del mondo ?
Non credo, considerando ciò che gli Scienziati Indipendenti Inglesi www.indsp.org hanno dimostrato nel 2003 (vedi ALLEGATO 4 su “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CANCRO SENZA CHEMIO” (www.erbeofficinali.org/dati/nacci/index.php ; www.mednat.org/Nacci%20libro.pdf ; www.medicinetradizionali.it/nacci.htm )
Piuttosto è molto grave che queste piante OGM, se CEREALI o LEGUMI, vengono tutte aricchite con aminoacidi essenziali (ufficialmente per risolvere la fame del mondo).
Ma cereali o legumi arricchiti con tutti e 9 gli aminoacidi essenziali sono come mangiare ogni giorno grandi quantitativi di carne, e questo vuol dire:
MODIFICAZIONE della flora batterica intestinale che diventa putrefattiva, con acidosi sistemica, e comparsa di malattie cronico-degenerative, compreso il DIABETE, il cancro , e molte altre malattie….
Nelle piante OGM sono inseriti veleni tossici per uccidere gli insetti (Bacillus turingensis), ma questo vuol dire anche caduta delle nostre difese immunitarie.
Nelle piante OGM vengono introdotti dei “simpatici” VIRUS che hanno la capacità, come le radiazioni, di modificare il DNA delle piante. Ma questi Retrovirus sono gli stessi che negli animali provocano la Leucemia, i linfomi, i sarcomi, i cancri…. (vedi ALLEGATO 5 su “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CANCRO ENZA CHEMIO”www.erbeofficinali.org/dati/nacci/index.php ; www.mednat.org/Nacci%20libro.pdf ; www.medicinetradizionali.it/nacci.htm )
E’ mia convinzione che la politica di conversione agricola a favore delle sementi OGM sia diretta allo scopo di impoverire sempre più la MEDICINA ALTERNATIVA di tutti quei presidi vitaminici necessari alla salvaguardia della salute dei cittadini, e che questo sia condotto deliberatamente da BIG-FARMA, allo scopo di distruggere la concorrenza della Medicina Naturale: (vedi DECIMA DICHIARAZIONE su “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CACNRO SENZA CHEMIO  (www.erbeofficinali.org/dati/nacci/index.php ; www.mednat.org/Nacci%20libro.pdf ;www.medicinetradizionali.it/nacci.htm ) 
Del resto, anche l’Unione Europea vuole dare una stretta di vite all’utilizzo delle vitamine naturali (vedi SETTIMA DICHIARAZIONE su “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CACNRO SENZA CHEMIO” (www.erbeofficinali.org/dati/nacci/index.php ; www.mednat.org/Nacci%20libro.pdf ; www.medicinetradizionali.it/nacci.htm )
La minaccia OGM è quindi molto grave (vedi anche OTTAVA DICHIARAZIONE su “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CACNRO SENZA CHEMIO “. (www.erbeofficinali.org/dati/nacci/index.php ; www.mednat.org/Nacci%20libro.pdf ; www.medicinetradizionali.it/nacci.htm )

La denuncia, nel suo libro, delle grandi aziende sementiere OGM che scientemente e dolosamente immettono sul mercato frutti e semi mortiferi è una voce nel deserto?
No, non sono solo. Del resto non potrei da solo affermare tutte queste cose. Sul mio libro, liberamente scaricabile da INTERNET “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CANCRO SENZA CHEMIO” (www.erbeofficinali.org/dati/nacci/index.php ;www.mednat.org/Nacci%20libro.pdf ; www.medicinetradizionali.it/nacci.htm )c’è una ricchissima documentazione scientifica di quello che sta accadendo a causa degli OGM. Ad esempio, trovo molto interessanti le argomentazioni fatte dagli Scienziati Indipendenti Inglesi: le loro argomentazioni scientifiche dovrebbero fare molto riflettere. (vedi ALLEGATO 4:  The Case for a GM-free Sustainable World (Per un mondo sostenibile, libero da OGM)

Il quadro da lei dipinto sugli alimenti di OGM lascia intuire un comportamento criminale, se non diabolico, da parte di governi e enti produttori sulla progressiva, silenziosa introduzione degli stessi nella catena industriale e alimentare della società.
La questione è molto complessa. Parlando con un alto ufficiale della Guardia di Finanza e con persone della Magistratura, il quadro che emerge è sostanzialmente quello di un mondo, quale quello attuale, in cui si sono persi i valori dell’ETICA, della Moralità, e quindi del rispetto per gli altri e, soprattutto, il rispetto per la VITA altrui.
Oggi, i medici fanno il loro mestiere solo per guadagnare, non per curare la gente.
Se volessero realmente curare la gente, i Medici di Base non manderebbero i loro pazienti a morire sotto le flebo di chemio, perchè loro sanno benissimo che su 50 pazienti malati di cancro che fanno al chemio, soltanto 1 di questi 50 pazienti sarà ancora vivo dopo 5 anni….(www.mednat.org/cancro/MORGAN.PDF  ).
Nè, questi medici possono andare a dire in giro che loro queste statistiche non le sanno…
Se è vero che la LEGGE non ammette l’ IGNORANZA, anche la MEDICINA non deve ammettere tale IGNORANZA, nè tollerarla…
 In poche parole, tra farmaci e alimenti OGM e/o comunque modificati industrialmente con additivi, coloranti, conservanti, etc. nessuno può evitare di intossicarsi o avvelenarsi lentamente con quello che mangia 
Purtroppo è così, a meno che non ci si decida ad avviare il ritorno di una agricoltura meno chimica e meno industriale possibile, cioè abbassando il più possibile i Pesticidi.In quanto agli OGM, questi devono essere assolutamente banditi.L’OBIETTIVO FINALE dev’essere però il ripristino di un ‘agricoltura “biologica” . Tale ripristino è costoso, poichè bisogna cominciare ad avviare una seria politica di difesa ambientale, ma i risultati economici di produzione agricola e quelli medico-salutistici sulla popolazione sono stati ben dimostrati dagli studi degli Scienziati indipendenti Inglesi  www.indsp.org  (vedi ALLEGATO 4 del libro “MILLE PIANTE PER GUARIE DAL CANCRO SENZA CHEMIO”)” (www.erbeofficinali.org/dati/nacci/index.php ; www.mednat.org/Nacci%20libro.pdf ; www.medicinetradizionali.it/nacci.htm ).
E’ necessario conservare i semi della nostra tradizione agricola, tramandati per migliaia di anni nelle nostre campagne. Ma se le campagne italiane si spopolano, se le piccole aziende agricole familiari segnano il passo e cedono il posto a poche grandi aziende che coltivano in regime di mono-coltura (leggi: OGM), se l’unico sbocco di mercato è quello della grande distribuzione organizzata, allora non ci sarà speranza per la biodiversità dell’agricoltura biologica italiana, perché è stata proprio la grande distribuzione dei prodotti alimentari la principale causa della sua scomparsa. Affinché la biodiversità possa ritornare, affinché le antiche varietà di frutta, verdura, ortaggi, cereali, legumi possano nuovamente essere coltivate, è necessario creare le basi un nuovo Rinascimento Italiano della cultura contadina pluri-millenaria della nostra antica terra.
Questa nuova base potrà dare un aiuto economico immenso all’Agricoltura Biologica attraverso la vendita diretta, senza intermediazioni alcune, dei prodotti delle fattorie, provenienti direttamente dalle mani dell’agricoltore alle mani del paziente e dei suoi familiari.
Dovranno essere costruiti piccoli mercati coperti nei paesi del Sud-Italia, dove la LEGGE potrà verificare il rispetto di un giusto prezzo per i prodotti biologici, che potranno essere così decisi nel rispetto dei prodotti simili venduti in altre località vicine, evitando speculazioni, ma venduti sempre al disopra di un certo costo, allo scopo di incentivare l’agricoltore a proseguire con la produzione del biologico, perché questo significherà il rispetto di un “giusto prezzo” per l’agricoltore.
Questo modello che rappresenta l’immediato futuro, per molte aziende è già presente, e genera una serie di effetti positivi sull’economia delle campagne.
Sarà quindi importante ricollegare le persone della campagna alle persone delle città, riscoprendo e rivalorizzando servizi di elenchi gratuiti di aziende agricole del biologico, capaci di praticare anche la vendita diretta dei loro prodotti, cioè del “cibo locale”, o per meglio dire, di una “mappa del cibo locale”.
Secondo gli ultimi dati ISTAT, le aziende agricole italiane sono 1.963.263; di queste 1.659.615 (pari all’84,5%) hanno una superficie inferiore ai 10 ettari. Soltanto 20.425 imprese hanno una superficie superiore a 100 ettari: rappresentano solo l’1% di tutte le aziende agricole, ma sono anche quelle più a rischio di un eventuale passaggio alla semina di piante OGM.
Riguardo gli alimenti di produzione biologica spesso si è obiettato che per far fronte alle esigenze di mercato bisogna utililizzare ugualmente tecniche “industriali”.
Inoltre nonostante le più avanzate tecniche di coltivazione e produzione siano rispettose dei dettami naturali non è forse l’integrità degli alimenti inficiata essendo l’ambiente odierno così pesantemente inquinato?
Secondo gli Scienziati Indipendenti Inglesi ( www.indsp.org ), la produttività e le rese sono maggiori con l’agricoltura biologica rispetto a quelle ottenute con l’agricoltura chimica-industriale.
1. Agricoltura sostenibile
Nel terzo mondo 9 milioni di agricoltori hanno adottato pratiche agricole biologiche (chiamate anche “sostenibili”), per un totale di 30 milioni di ettari così coltivati in Asia, America latina e Africa; i dati, scientificamente affidabili, raccolti da 90 progetti, dimostrano che queste pratiche portano a un aumento della produttività e delle rese del 50-100% per le colture non irrigate e del 5-10% per le irrigue.
Studi a lungo termine condotti in paesi industrializzati dimostrano che le rese dell’agricoltura biologica sono equiparabili a quelle dell’agricoltura convenzionale e spesso sono superiori.
2. Miglioramento dei terreni
Le pratiche agricole sostenibili riducono l’erosione del suolo, migliorano la struttura fisica del terreno e la sua capacità di ritenzione dell’acqua, tutti fattori di cruciale importanza per evitare la perdita dei raccolti durante i periodi di siccità;
La fertilità del suolo è mantenuta e aumentata dalle pratiche agricole sostenibili;
I suoli coltivati con le pratiche sostenibili mostrano una maggiore attività biologica: un più alto numero di lombrichi, artropodi, micorrize ed altri funghi, e di microrganismi, tutti organismi utili per il riciclo dei nutrienti e per l’eliminazione naturale delle malattie.
3. Ambiente più pulitoNell’agricoltura sostenibile (cioè biologica) è scarso o del tutto assente l’uso di prodotti chimici inquinanti;
Minori quantità di nitrati e fosforo raggiungono la falda freatica;
La filtrazione dell’acqua è migliore nei sistemi ad agricoltura biologica, che quindi sono meno esposti all’erosione e contribuiscono meno all’inquinamento delle acque per dilavazione delle superfici;
4. Riduzione degli antiparassitari, senza aumento dei parassitiLa lotta integrata ai parassiti ha ridotto il numero delle irrorazioni con antiparassitari da 3,4 a una per stagione in Vietnam, da 2,9 a 0,5 in Sri Lanka e da 2,9 a 1,1 in Indonesia;
Nella produzione californiana di pomodori, la scelta di non usare insetticidi di sintesi non ha comportato alcun incremento delle perdite di raccolto per danni da parassiti;
Il controllo dei parassiti si può realizzare senza ricorrere a antiparassitari e senza che ciò comporti perdite del raccolto, usando ad esempio colture ‘trappola’ per attirare la piralide, come si è visto nell’Africa orientale dove la piralide è un parassita importante;
5. l’agricoltura biologica fa crescere la bio-diversità
In Cina migliaia di coltivatori di riso hanno raddoppiato i raccolti e quasi eliminato una delle malattie del riso più devastanti, semplicemente piantando una mescolanza di due diverse varietà;
Essa porta effetti benefici quali il recupero di terreni degradati, il miglioramento della struttura del suolo e della sua capacità di filtrazione dell’acqua.
6. L’agricoltura biologica è sostenibile sia dal punto di vista dell’ambiente che dell’economia .Una ricerca sulla produzione delle mele con sistemi agricoli diversi ha rivelato che l’agricoltura biologica si colloca al primo posto per quanto riguarda la sostenibilità ambientale ed economica; al secondo posto si piazza il sistema della lotta integrata e all’ultimo quello dell’agricoltura convenzionale; le mele biologiche si sono rivelate le più redditizie per il loro più alto prezzo di mercato, per il più rapido ritorno degli investimenti e un più veloce recupero dei costi.
Uno studio condotto su tutta l’Europa ha indicato che l’agricoltura biologica dà risultati migliori di quella convenzionale, rispetto alla grande maggioranza degli indicatori ambientali.
Un’indagine condotta dall’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (la FAO) ha concluso che le pratiche di agricoltura biologica opportunamente applicate portano a un miglioramento delle condizioni ambientali, a tutti i livelli.
7. Effetti positivi sui cambiamenti climatici, tramite la riduzione del consumo diretto e indiretto di energia.L’agricoltura biologica usa l’energia in modo molto più efficiente, e riduce notevolmente le emissioni di CO2, rispetto all’agricoltura convenzionale sia per quanto riguarda il consumo diretto di energia sotto forma di combustibili fossili, sia riguardo al consumo indiretto connesso con l’uso di fertilizzanti e antiparassitari chimici di sintesi.
L’agricoltura biolgica ristabilisce la materia organica del suolo, aumentando la quantità di carbonio sequestrato nel terreno, quindi sottraendo significative quantità di carbonio dall’atmosfera.
L’agricoltura biologica probabilmente emette meno biossido di azoto (N2O), un altro importante gas serra e una delle cause della distruzione dello strato di ozono.
 8. Produzione efficiente, ad alto profittoNell’agricoltura biologica qualunque eventuale riduzione delle rese è più che compensata dai miglioramenti ecologici e dagli aumenti di efficienza.
Le aziende biologiche, più piccole, producono molto di più per unità di superficie che non i ben più grandi appezzamenti di terreno caratteristici dell’agricoltura convenzionale.
Nell’agricoltura biologica i costi di produzione sono spesso più bassi che nell’agricoltura convenzionale, portando a ritorni netti equivalenti o più alti anche senza il premio sui prezzi dei prodotti biologici; quando si tiene conto dei prezzi più alti per i prodotti biologici, i profitti di questo sistema di agricoltura sono quasi sempre superiori.
9. Aumento della sicurezza alimentare e dei vantaggi alle comunità localiUn’indagine sui risultati dei progetti di agricoltura sostenibile ha dimostrato che la produzione media alimentare per famiglia è aumentata di 1,71 tonnellate all’anno (fino al 73%) per 4,42 milioni di coltivatori che lavorano 3,58 milioni di ettari, portando alle comunità locali grandi benefici in termini di sicurezza alimentare e di salute.
L’aumento della produttività fa aumentare la quantità di cibo disponibile e i redditi, quindi riduce la povertà aumentando l’accesso al cibo, riducendo la malnutrizione e migliorando le condizioni di salute e di vita.
I metodi dell’agricoltura sostenibile attingono intensamente dalle conoscenze tradizionali e danno importanza all’esperienza dei coltivatori e alle loro innovazioni, quindi ne migliorano la condizione sociale e l’autonomia, rafforzando le relazioni sociali e culturali all’interno delle comunità locali.
Per ogni sterlina spesa per acquistare prodotti dell’agricoltura biologica (in uno Studio condotto nel Regno Unito), vengono generate 2.59 sterline per l’economia locale; per ogni sterlina spesa in un supermercato, vengono generate soltanto 1,40 sterline per l’economia locale.
10. Prodotti alimentari migliori per la saluteIl cibo biologico è più sicuro, poiché nell’agricoltura biologica è vietato l’uso di antiparassitari; è perciò raro trovare in questi alimenti residui chimici nocivi;
nella produzione biologica è vietato l’uso di additivi artificiali, come i grassi idrogenati, l’acido fosforico, l’aspartame e il glutammato monosodico, che sono stati messi in relazione con patologie molto diverse quali le cardiopatie, l’osteoporosi, l’emicrania e l’iperattività;
Le pratiche dell’agricoltura biologica hanno dimostrato di avere effetti positivi su tutti gli aspetti riguardanti la salute e l’ambiente.
In più queste pratiche agricole sono ovunque fonte di sicurezza alimentare, benessere sociale e culturale per tutte le comunità locali.

Seguire un’alimentazione veramente naturale, come raccomanda nel suo libro, presuppone un drastico cambio di abitudini e conoscenze da parte di chiunque si decida a divenire il medico di se stesso
Non credo che ci voglia tanto, basta diventare VEGETARIANI di veri PRODOTTI BIOLOGICI….
Del resto, quando 5 anni fa ho deciso di iniziare a curare i pazienti in questo modo, avevo davanti a me 2 scelte:
PRIMA SCELTA (quella lucrativa)
Cercare un importatore di veri prodotti biologici che avrebbe fatto pervenire a domicilio del mio paziente, OGNI SETTIMANA, frutta e verdura biologica OLANDESE di altissimo valore curativo. Dare al paziente gli indirizzi per acquistare uno spremi-frutta da 2.600 Dollari, lo stesso che viene usato nelle cliniche americane “per ricchi”. Visitare a domicilio il mio paziente, mantenendo rigorosamente il silenzio, affinchè non si sapesse in giro di queste pratiche curative.
Infine, per dare maggior lustro alla serietà di quanto facevo, richiedere al paziente una parcella salatissima….
SECONDA SCELTA (quella che ho fatto) :
Diffondere via INTERNET, tramite sistemi avanzati di UVER UP l’intero mio PROTOCOLLO TERAPEUTICO, senza nascondere nulla, affinchè si sapesse in giro tutta la questione. In pratica, informare la gente della necessità di avere cibo da AGRICOLTURA BIOLOGICA, facendo loro sapere esattamente quello che potevano mangiare e quello che non potevano mangiare, se avevano un cancro, e con le analisi del sangue da fare, e ciò che il MEDICO di Famiglia avrebbe potuto intraprendere per curare il paziente, gratis, a casa loro… come se fossero stati in una clinica privata per ricchi…
Il sito INTERNET fu aperto il 22 novembre 2002.
Riuscii a mantenerlo aperto fino al 27 novembre 2005.
Risultati : credo di aver contribuito ad una maggior diffusione di informazioni vitali per la salute della gente.
Dopo la sua chiusura, tutto il materiale di quel sito fu trasformato in un libro “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CANCRO SENZA CHEMIO” e regalato a molti siti INTERNET:
www.alternativemed.eu/cancro/1000%20piante_cancro.pdf


I tumori non vengono presentati più come malattie incurabili, soprattutto agli occhi dei non addetti ai lavori, una volta letto il suo libro e avuto accesso alla bibliografia riportata.

Sì, è vero. Non pretendo naturalmente di essere all’altezza dei grandi medici che aprirono le cliniche private in Messico…
Inoltre mi devo fidare di quello che fa il paziente,e con il tempo ho imparato cose che non vengono insegnate all’Università, nè tanto meno negli OSPEDALI, pur avendo frequentato i migliori ospedali…
Risultati ne ho avuti, e su INTERNET ci sono anche lettere di alcuni miei pazienti in remissione clinica : www.mednat.org/cancro/Casi%20clinici.pdf
In merito al Fallimento della Chemio vedi anche “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CANCRO SENZA CHEMIO” secondo capitolo (www.erbeofficinali.org/dati/nacci/index.php ;www.mednat.org/Nacci%20libro.pdf ; www.medicinetradizionali.it/nacci.htm ), oppure lo stesso lavoro di Morgan del 2004, compiuto su oltre 230.000 pazienti sottoposti a chemio (www.mednat.org/cancro/MORGAN.PDF )

Nel suo testo afferma che le cure tradizionali contro il Cancro (Chemio-Terapia, Radio-Terapia) non solo sono spesso inutili, ma addirittura talmente nocive che pregiudicherebbero una terapia naturale per via delle pericolose alterazioni che provocherebbero all’organismo che in qualche modo cerca di attivare le proprie difese…
Purtroppo è vero.
La Chemio-Terapia rimane per molto tempo nel corpo del paziente, e continua ad arrecare danni agli organi.
E’ un po’ come le radiazioni di Hiroshima: il paziente morirà anche a causa della chemio che ha fatto….
Strano a dirsi, ma negli anni 30, in AMERICA, le donne operate di cancro al seno sopravvivevano in media per circa 12 anni dopo l’intervento chirurgico: questo lavoro che analizzo alcune migliaia di donne americane operate al seno negli anni 20 e 30,  è stato pubblicato di recente, nel 2004, sulla rivista scientifica Cancer, No.100.
Oggi, invece, se le donne con cancro al seno fanno anche la chemio, la loro sopravvivenza, in media, non supera i 3 anni…
Allora, se viene da me un paziente che ha già fatto la chemio, io non so come curarlo, perchè se gli somministro le vitamine per provocare il suicidio delle cellule del cancro, purtroppo provoco anche un quadro di ri-avvelenamento acuto da chemio che ritorna in circolo, distruggendo in maniera ancora più rapida i vari organi, fra cui soprattutto il fegato, i reni, il midollo osseo, i polmoni, il cuore.
Infatti, il paziente, dopo aver bevuto il primo bicchiere di frutta, verdura o Aloe frullata, NON è più in grado di bere altri succhi di frutta e di verdura biologica: li vomita immediatamente a causa della detossificazione indotta dalle vitamine naturali precedentemente prese con il primo bicchiere.
E poichè la terapia consiste in almeno 12-13 bicchieroni di frutta fresaca biologica, possiamo immaginare a quale livello di terpai possiamo arrivare in quadro del genere…
NOTA: In merito a danni da radiazioni e da chemio, vedi “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CANCRO SENZA CHEMIO” ALLEGATO 30 : scala degli effetti biologici della chemio-terapia (www.erbeofficinali.org/dati/nacci/index.php ; www.mednat.org/Nacci%20libro.pdf ; www.medicinetradizionali.it/nacci.htm )
Non si fa altro che aiutare l’organismo a combattere da se stesso il tumore. Combattimento lungo e duro ma con concrete possibilità di piena riuscita…
Sì. Effettivamente la cura è molto lunga. Mi sono accorto che se dopo un anno il paziente smette di alimentarsi correttamente e riprende con formaggio, latte, burro, etc…il cancro riparte subito.
Aveva ragione Gerson, quando diceva che latte, carne , uova, e altri alimenti proibiti non devono essere presi per almeno 3 anni …
Secondo le cliniche private, se la cura è fatta su un paziente che non ha mai fatto la chemio, le probabilità di essere vivo a 5 anni vanno dal trenta per cento al settanta per cento.
Al capitolo 4 del libro “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CANCRO SENZA CHEMIO” (www.erbeofficinali.org/dati/nacci/index.php ; www.mednat.org/Nacci%20libro.pdf ;www.medicinetradizionali.it/nacci.htm ) ci sono gli approfondimenti sulla RISPOSTA IMMUNITARIA contro il cancro, dove viene descritta la FEBBRE POMERIDIANA, l’infiammazione dei linfonodi vicini al cancro, l’infiammazione successiva del cancro quando viene infiltrato dai globuli bianchi, la risoluzione finale della massa tumorale a distanza di molti mesi dall’inizio della risposta immunitaria….

Diabete di tipo 2, quello alimentare, è utile innanzitutto far capire alle persone che con un’alimentazione mirata e corretta, nel senso che è comunque diversa da quella propugnata normalmente da medici e nutrizionisti, e un’appropriata attività fisica è possibile curare questa patologia molto più efficacemente che con l’utilizzo dei farmaci
La letteratura medica scientifica su questa patologia è vastissima.
La vecchia terapia Gerson modificata per la cura del Diabete mellito di secondo tipo affermava che la causa preponderante da cui deriverebbe la patologia era, sostanzialmente, l’elevata presenza di colesterolo nel sangue, da cui deriverebbe quindi l’impossibilità per i recettori cellulari di assorbire l’insulina.
E’ interessante però, a questo punto, chiederci per quale motivo il colesterolo possa essere così alto nel sangue dei pazienti malati di Diabete Mellito di Secondo Tipo, e quindi chiederci se la sua semplice riduzione attraverso la dieta, e non attraverso farmaci come le “statine”, possa essere la vera chiave risolutiva del Diabete Mellito di Secondo Tipo: una cura finalmente svincolata dalle terapie chimico-farmaceutiche.
Dei circa 2 grammi di colesterolo presenti nell’organismo umano circa il 70% si origina nel fegato (colesterolo endogeno). L’altra quota (30%) è introdotta nell’organismo con gli alimenti (colesterolo esogeno).
Circa l’80% del colesterolo viene rimosso dal corpo dopo la sua trasformazione in acidi biliari, i quali, una volta riversati nel duodeno e di qui nell’intestino, vengono eliminati con le feci. Tale processo, però, è largamente influenzato dal tipo di dieta adottato.
Gli individui che consumano cibi prevalentemente proteici e poveri di vegetali ospitano nel colon moltitudini di microrganismi “cattivi” che svolgono azione degradativi nei confronti degli acidi biliari. Questi, grazie anche alla velocità di transito rallentata proprio dalle diete “raffinate”, vengono in gran parte riassorbiti e, attraverso la vena porta, tornano al fegato (circolo entero-epatico).
Da ciò deriva che una dieta povera di fibre determina una condizione per cui, nel fegato, una minor quantità di colesterolo viene convertita in acidi biliari ed escreta nel duodeno; inoltre, vecchio colesterolo si aggiunge a quello sintetizzato quotidianamente.
Poiché è stato più volte dimostrato in studi sull’uomo ed esperimenti sugli animali che la via più diretta e più importante utilizzata dall’organismo per disfarsi del colesterolo in eccesso è il colon e la defecazione, sicuramente la dieta moderna, povera di fibre e ricca di proteine animali, gioca un ruolo di primaria importanza nel fenomeno di accumulo del colesterolo nel sangue. Al contrario, una dieta ricca di carboidrati, vegetali e crusca dei cereali accelera il transito intestinale e favorisce la presenza nel colon di una flora “amica” . In questa condizione, si operano una degradazione degli acidi biliari molto ridotta, uno scarso riassorbimento degli stessi e una loro veloce e massiva espulsione con le feci.
In tal modo, il livello di colesterolo ematico si abbassa, prima di tutto perché ingenti quantità di quest’ultimo vengono espulse con l’alvo e poi perché il fegato è stimolato a trasformare il colesterolo in acidi biliari che vengono prontamente eliminati.
Questo tipo di flora “amica”, inoltre, produce acidi grassi volatili in grado di inibire la sintesi di colesterolo e dotati di un buon valore energetico, e in minor misura vitamine, aminoacidi e oligopeptidi. Le fermentazioni del grosso intestino, fra l’altro, possono degradare composti tossici e cancerogeni.
Anche lo stile di vita influisce sulla colesterolemia: il tasso di colesterolo HDL è maggiore nelle persone attive, nei bevitori moderati, nei non fumatori, mentre l’LDL è più elevato in chi è sedentario, fuma, è obeso. Fattori di rischio aggiuntivi sono l’ereditarietà, l’ipertensione e l’abuso di alcol….”
Anche la dott.ssa Catherine Kousmine curava il Diabete Mellito di Secondo Tipo basandosi sulla corretta assunzione degli alimenti, ripristinando la funzionalità delle pareti cellulari, di tessuto (es.: intestinale) e di organo (es.: fegato), in particolare mediante l’utilizzo della vitamina F (acido grasso poli-insaturo), e quindi sul divieto assoluto di alimenti ricchi di acidi grassi saturi come ad esempio il burro, la margarina, etc….
La minaccia delle StatineLo smaltimento del colesterolo non può avvenire con sistemi farmacologici come le Statine, poiché ciò può essere mortale, come evidenziato in letteratura medica indipendente in merito al caso “Lipobay”. Infatti, si è convinti che l’organismo umano tenda a sopperire alle carenze croniche di vitamina C mediante applicazione di colesterolo sui tessuti connettivali deficitari. L’uomo e la scimmia non sono in grado di produrre vitamina C, a differenza di quasi tutti gli altri animali, e questo spiega la loro particolare suscettibilità ad andare incontro a patologie vascolari come l’infarto miocardio e ictus. La carenza di vitamina C, nella dieta moderna, obbliga l’organismo del paziente a utilizzare il colesterolo per “tenere insieme” le fibre di collagene dei tessuti, ma questo espone a particolari rischi, soprattutto in particolari e delicate zone “di usura” come le pareti arteriose, che tendono così a formare placche ateromatosiche (la letteratura medica dimostra che queste placche possono regredire in presenza di elevatissime quantità di vitamina C e altre vitamine). Lipobay e altre statine eliminano il colesterolo dall’organismo in maniera innaturale, esponendolo così a rotture di importanti pareti arteriose (essendo venuto a mancare il “collante” che le teneva unite e non essendoci abbastanza vitamina C da sopperire come “collante”).
Nota: l’improvvisa e innaturale deprivazione di colesterolo dall’organismo potrebbe però essere causa anche di altre patologie come forse la stessa Sclerosi Multipla.
Si può quindi riassumere che la terapia del Diabete Mellito NON Insulino-Dipendente, o Diabete dell’Adulto o Diabete di Secondo Tipo, dev’essere basato sulle seguenti considerazioni:
1) I recettori insulinici cellulari sono in Down Regulation a causa di elevate quantità di colesterolo circolante nel sangue.
2) Il colesterolo dev’essere quindi assimilato il meno possibile dal cibo ma, poiché viene soprattutto prodotto dal fegato, dev’essere smaltito dall’organismo ogni giorno attraverso le feci.
3) Lo smaltimento del colesterolo non può avvenire con sistemi farmacologici come le statine, poiché ciò può essere mortale a causa di gravi malattie ancora poco indagate nella eziopatogenesi carenziale di vitamina C (infarti, ictus) o da carenza stessa di colesterolo in pazienti deficitari di particolari enzimi epatici (sospetta insorgenza di Sclerosi Multipla).
4) E’ molto più conveniente, quindi, considerare una terapia basata sul ripristino della funzionalità intestinale per il corretto smaltimento “naturale” del colesterolo in eccesso: sostanzialmente, quindi, un ritorno alla Terapia Gerson modificata per le malattie dismetaboliche, con aggiunta di alcune varianti operate dalla Kousmine, in particolare con ampio utilizzo di vitamina F.
Nota: questa terapia viene pertanto qui riassunta nelle sue linee essenziali ricordando comunque che solo un medico può farla eseguire ai suoi pazienti, e che l’autore del presente lavoro (Dott. Giuseppe Nacci) declina ogni responsabilità per chiunque intenda seguire le successive indicazioni senza essere seguito da un medico di sua fiducia.
1) Ripristino della flora batterica intestinale saprofita.
2) Eliminazione di parassiti, funghi e flora batterica gram-negativa.
3) Ripristino della normale parete intestinale
4) Integrazione di vitamina F
5) Integrazione di vitamina C
L’alimentazione dovrà quindi essere priva di glucosio, lieviti, proteine se contenenti tutti e 9 gli aminoacidi essenziali), acido folico, vitamina B12.
Sono quindi esclusi:
carne, pesce, uova, latte (è carne liquida), tutti i derivati del latte, funghi, alghe, polline.
Il paziente non può assumere nello stesso pasto legumi e cereali. Sono preferibili i cereali ai legumi. Fra i cereali è preferibile il Farro (70 grammi per piatto).
E’ preferibile togliere anche Sodio (cloruro di Sodio, o Sale Marino)
La curva glicemica, provocata comunque dal cibo introdotto, dovrà essere sempre al di sotto di determinati valori. A titolo indicativo potrebbero essere elencati alcuni cibi crudi con indicazione delle quantità assimilabile ogni ora come pari a valori accettabili di curva glicemica massima tollerabile in 1 ora per un paziente diabetico.
In pratica tocca al medico curante definire le associazioni migliori fra le diverse portate di frutta e/o verdura
Spezie utili da aggiungere alla pasta di farro o nei frullati di frutta e/o verdura: Aneto, Finocchio bastardo, Anice, Basilico, Cannella, Cardamomo, Chiodi di Garofano, Coriandolo, Cumino bianco, Curcuma, Drangoncello, Melissa, Menta, Origano, Maggiorana, Pepe rosa, Peperoncino , Paprika, Rafano, Rosmarino, Senape selvatica, Senape bianca, Timo, Zafferano, Zenzero.
E’ anche utile 1 cucchiaio di Aceto di Mele biologiche di ottima qualità (ottenuto dal Sidro, con Mele biologiche tenute in botti di rovere o di castagno per almeno 6 mesi), allungato con mezzo bicchiere di acqua.
Infine il Diabete non può prescindere dalla grave minaccia degli Organismi Geneticamente Modificati.
Oggi, purtroppo, le Multinazionali Biotech OGM stanno inquinando la catena alimentare con patate, cereali e legumi arricchiti di tutti e 9 gli aminoacidi essenziali.
In particolare si segnala: Soia, Fagioli, Piselli, Mais, Riso, Grano tenero (Pane), Grano duro (Pasta), Patate.
Un altro grave fatto è che nei cibi OGM viene sintetizzato dalla pianta stessa un micidiale veleno insetticida: il Bacillus thuringiensis, la cui pericolosità è stata già dimostrata in animali da laboratorio (topi) nutriti sia con Mais OGM che con Patate OGM.
Un’altra grave minaccia degli OGM è data dal fatto che molti di essi contengono Retro-virus allo scopo di provocare modificazioni genetiche nelle piante: purtroppo entrano anche nelle nostre cellule, provocando leucemie, cancro, mutazioni genetiche sulla discendenza. (vedi “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CANCRO SENZA CHEMIO”) (www.erbeofficinali.org/dati/nacci/index.php ; www.mednat.org/Nacci%20libro.pdf ; www.medicinetradizionali.it/nacci.htm ) ci sono gli approfondimenti sulla RISPOSTA
Nota 1 : il Cromo organico
L’impiego del Cromo organico, contenuto nelle piante potrebbe essere una delle componenti multi-vitaminiche opro-vitaminiche più importanti per la normale funzionalità pancreatica, così come lo Zinco organico per le patologie prostatiche di tipo carenziale o lo Iodio organico per le patologie tiroidee carenziali.
Nota 2: Il moderno trattamento farmacologico e il grande spreco delle risorse finanziarie
Dopo la diagnosi di diabete, il moderno trattamento medico prevede la somministrazione di farmaci sostanzialmente inutili e costosi per la società: ipoglicemici orali e insulina.
E’ importante premettere che né l’insulina, né i farmaci ipoglicemici orali esercitano azione terapeutica sul diabete: nessuna di queste strategie mediche è stata studiata per normalizzare l’assorbimento cellulare di glucosio da parte delle cellule.
La prognosi con questo trattamento medico è crescentemente apportatrice di invalidità e di morte prematura, determinate da infarto e/o insufficienza renale, e/o collasso.
Farmaci ipoglicemici oraliSono apparsi sul mercato circa 10 anni fa, e sono suddivisi in 5 classi: biguanidi, inibitori della glucosidasi, meglitinidi, sulfoniluree, tiazolidinedioni.
Biguanidi:
abbassano lo zucchero sanguigno in tre modi:
1) inibendo il normale rilascio da parte del fegato delle sue riserve di glucosio;
2) interferendo con l’assorbimento intestinale del glucosio presente nei cibi ingeriti (carboidrati);
3) aumentando l’assorbimento periferico di glucosio.
Inibitori della glucosidasi: sono stati elaborati per inibire gli enzimi amilasi prodotti dal pancreas, essenziali per la digestione dei carboidrati. La teoria è che se si inibisce la digestione dei carboidrati, il livello di zucchero sanguigno non può essere elevato.
Meglitinidi: sono state elaborate per stimolare il pancreas a produrre insulina in un paziente che probabilmente presenta già un elevato livello di insulina nel flusso sanguigno, livello che solo di rado viene misurato dai medici. Ovviamente questi farmaci vengono frequentemente prescritti senza alcuna conoscenza del preesistente livello di insulina; il fatto che un eventuale elevato livello di insulina sia dannoso quasi quanto un elevato livello di glucosio è ampiamente ignorato.
Sulfoniluree: sono un’altra classe di stimolanti del pancreas elaborate per stimolare la produzione di insulina. Prima della prescrizione di questi farmaci, di rado i medici eseguono delle determinazioni dell’insulina nel siero. Tali farmaci vengono spresso prescritti ai diabetici di tipo II, molti dei quali presentano di già elevata insulina inefficace, e sono noti per provocare ipoglicemia come effetto collaterale.
Tiazolidinedioni: sembrerebbero causare il cancro al fegato (dati riservati).
Insulina: oggi si prescrive l’insulina per entrambi i tipi di dabete I e II.
L’insulina sostituisce quella che l’organismo non produce più. Questo trattamento, per quanto necessario per preservare la vita ai diabetici di tipo I, è tuttavia assai discutibile se somministrato ai diabetici di II tipo.
Guarigione da Diabete Mellito di Secondo Tipo con la dieta vegetarianaI tempi di guarigione con Aloe, vitamine A,C,E,F e dieta vegetariana sono dell’ordine di un anno o più. I problemi vascolari determinati da un elevato livello cronico di glucosio si risolvono abbastanza velocemente. Ma gli effetti della retinopatia e della neuropatia periferica sono variabili.
Secondo le cliniche private straniere “della salute”, soprattutto quelle di orientamento simil-gersoniano, si afferma che, in ambito renale, il recupero non può più sussistere quando il danno ha superato il 20% della funzionalità renale normale: i sottili capillari delle membrane basali di glomeruli renali iniziano a disfarsi a causa del diabete, sostituitì da tessuto cicatriziale, e il danno è irreversibile. Anche in ambito oculistico il tessuto cicatriziale dovuto alle emorragia retinale provocata da interventi laser non consente più il recupero dei danni.
Per ripulire la arterie, infine, sono necessari molti anni di dieta.
NOTA: VEDI anche ALLEGATO 21 del libro “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CANCRO SENZA CHEMIO”.(www.erbeofficinali.org/dati/nacci/index.php ;www.mednat.org/Nacci%20libro.pdf ; www.medicinetradizionali.it/nacci.htm )
 
Le malattie cardiovascolari (Aterosclerosi, Infarto, Ictus) possono essere efficacemente contrastate senza o quasi l’impiego dei farmaci. Ciò che si deduce è che da un lato la maggior parte della popolazione è all’oscuro di queste possibilità, ma anche che, dall’altro lato, pur di non modificare le proprie abitudini voluttuarie (soprattutto alimentari) molti preferiscono ricorrere ai medicinali
Purtroppo è vero.
La gente dovrebbe essere informata sull’estrema importanza delle vitamine naturali per prevenire le malattie cardio-circolatorie.
Ad esempio l’olio di semi di lino spremuto a freddo dovrebbe essere ripreso in Friuli: si salverebbero tantissime vite proprio a causa della preziosissima vitamina F che vi è contenuta: infatti serve contro cancri, leucemie, diabete, e malattie cardio-vascolari.
Ma è proprio su queste ultime che bisognerebbe fare prevenzione insegnando che le famose placche di colesterolo, che poi ostruiscono le coronarie del cuore e provocando l’infarto, possono regredire nel corso degli anni con alimentazione vegetariana e molta, molta vitamina C.
Ma è importante anche la vitamina A, la vitamina E, il Licopene e tantissime altre vitamine…. Viceversa, sono contrario all’uso delle Statine in MEDICINA.
Nel mio libro “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CANCRO SENZA CHEMIO” trovate moltissime cose su queste vitamine al capitolo 9. In merito alle malattie cardio-vascolari e ai processi di invecchiamento c’è una ricca documentazione in ALLEGATO 23

Incredibile, anche la Sclerosi Multipla, soprattutto se presa nei primi due anni può essere efficacemente controllata senza le terribili conseguenze che conosciamo
Sì, fu la dottoressa Chaterine Kousmine, per prima, a capire l’importanza dell’OLIO DI SEMI DI LINO spremuto a freddo per la cura di questa malattia, accanto alla solita dieta vegetariana: curò oltre 600 pazienti in 30 anni, e scrisse il libro “La sclerosi a placche non è inguaribile”, (Ed. Natura) vedi: www.macrolibrarsi.it/libro.php?lid=4110  Nel mio libro “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CANCRO SENZA CHEMIO”, in ALLEGATO 22 (www.erbeofficinali.org/dati/nacci/index.php ; www.mednat.org/Nacci%20libro.pdfwww.medicinetradizionali.it/nacci.htm ) ci sono gli approfondimenti sulla risposta riporto tutto quello che ritengo utile sull’argomento. 
Personalmente ritengo utile anche il Cardo mariano per il miglioramento della funzionalità epatica, poichè credo che la patologia possa forse risiedere in una carenza della produzione di colesterolo a livello epatico.

Le vitamine che abbiamo visto così importanti (amine della vita) debbono essere ricavate esclusivamente dall’alimentazione (naturale, biologica), visto che vengono enfatizzate proprio queste caratteristiche,o possono essere assunte utilizzando i prodotti in vendita nelle farmacie (e nei supermercati).

Le vere vitamine sono quelle contenute nella frutta e nella verdura fresca.
Quelle sintetiche non hanno valore, a parte forse la vitamina C sintetica, che continuo ancora a dare ai miei pazienti, ma solo perchè costa molto poco rispetto alla vitamina C naturale (che comunque prendono).
In realtà, è molto più efficace la vitamina C naturale, e questo vale per tutte le vitamine in genere.
Il motivo è semplice: è la flora batterica “amica” che metabolizza il cibo, ricchissimo di sostanze pro-vitaminiche e che, in maniera in gran parte ancora sconosciuta, fa sì che le pareti dell’intestino possano assorbire queste preziosissime vitamine.
Quando diamo quelle sintetiche, non sappiamo cosa succede, a parte il fatto di avere meno effetto curativo o, addirittura, avvelenamento epatico da over dose di vitamina A….
e LE VITAMINE SINTETICHE sono meno di una trentina, volendo essere magnanimi.
Inoltre, un pasto di diversa frutta e verdura biologica apporta circa 20.000-30.000 sostanze vitaminiche a noi in gran parte ancora sconosciute.
L’unica cosa che sappiamo di esse e che fanno tanto bene alla salute dell’uomo da poter riuscire a curare cancri in metastasi avanzate a pazienti cui i medici davano pochi mesi di vita, prima che questi stessi pazienti fuggissero da quegli stessi ospedali pubblici americani per andare a farsi ricoverare nelle famose cliniche private per ricchi…..a bere centrifugati e frullati di frutta biologica fresca al ritmo di 1/4 di litro ogni ora, per 10-12 ore consecutive, restando in tali cliniche per 6-8 mesi…

Le Medicine cosiddette “alternative” (fitoterapia, medicina cinese, medicina indiana, etc..) hanno in realtà molto da dire nel campo dei tumori e di molte altre patologie. Bisogna avere il coraggio da parte della medicina allopatica (quella classica, per intenderci) di lasciare che anche queste possano giocare un proprio ruolo per il bene di moltissime persone

Sarebbe bello, ma io non ci credo. Il motivo è che oggi la Medicina è stata letteralmente “comprata” dalle multinazionali farmaceutiche.
Non c’è più ETICA, moralità e rispetto per la VITA.
Il problema è quindi a monte: tocca alla società civile, attraverso i suoi strumenti, e in primis, attraverso la MAGISTRATURA, fare ordine in questo stato di cose: non è possibile che si sia lasciata introdurre la logica del profitto di BIG PHARMA nell’ambito della salute pubblica. Ma questo non è un problema solo italiano: è un problema di economia mondiale.
Tratto integralmente dal numero di giugno del 2007 di “ALTO FRIULI” mensile d’informazioni, notizie e cultura della montagna friulana
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