D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


lunedì 26 agosto 2013

Sapevi che il WWF sostiene la vivisezione e l’uccisione di animali?

il wwf sostiene la vivisezioneRingrazio Carlo Gandolfo per aver fatto delle ricerche su questa triste realta, eh si, per me è davvero triste leggere che la più grande organizzazione mondiale  per la conservazione della natura, sia favorevole a certe pratiche atroci come la vivisezione e l’uccisione di animaliGli animali non fanno parte della natura? Se si, allora forse è il caso di modificare il testo su Wikipedia. E’ un’enorme contraddizione e spero che queste informazioni vengano condivise il più possibile, soprattutto per tutte le persone che offrono il loro denaro all’associazione senza sapere come viene realmente utilizzato.
Il WWF ha pubblicato orgogliosamente un articolo in cui si vanta di fare pressione su numerosi governi tra cui gli Stati Uniti per l’attuazione di un programma di circa 15 test-screening su alcune migliaia di sostanze chimiche e sul loro effetto sul nostro sistema endocrino. Il WWF stesso però, dietro ad una apparente operazione di tutela dell’ambiente, nasconde un’orribile verità: almeno dieci di quei test-screening verrebbero fatti su cavie animali. Dovete sapere che lo screening è un test che si basa sui grandi numeri, quindi purtroppo si parla di circa 1.200.000 animali, vittime di questi test. Sempre il WWF sta facendo pressione affinché la comunità europea programmi lo stesso tipo di ricerca. Lo stesso governo europeo ha subito negli ultimi anni pressioni da parte del WWF affinché venisse approvata una legge che obbliga i produttori di sostanze chimiche ad un nuovo giro di test su circa 30.000 sostanze già testate in passato.
Il WWF rispondendo alle accuse di chi ha svelato questi fatti, afferma che, non esistendo una valida alternativa, il sacrificio di un esiguo numero di animali è necessario e funzionale allo scopo di ridurre l’utilizzo di sostanze chimiche inquinanti.
Bisogna innanzitutto sottolineare un concetto: non esiste nulla di esiguo nella perdita di una vita. In un articolo si cita il Premio Nobel in medicina Dr. Joshua Lederberg, il quale sostiene l’inutilità dei test sugli animali affermando che a fronte di milioni di animali uccisi nel corso degli anni, o tuttora agonizzanti in test tossici mortali, la nostra civiltà non ha fatto passi avanti nel prevenire o ridurre l’inquinamento. L’EPA (ente USA per la protezione dell’ambiente), malgrado milioni di test chimici sugli animali abbiano certificato la letale tossicità di numerosissime sostanze, nell’ultimo decennio non ha imposto il ritiro di alcun prodotto, quindi a chi servono questi test? In altre parole, il WWF chiede che migliaia di animali vengano uccisi in test che gli scienziati stessi ammettono non essere rilevanti per la salute e l’ambiente!
A margine di questa denuncia vorrei sottolineare che sarebbe molto meglio se le varie associazioni  che hanno lo stesso obiettivo (PETA, WWF, GREENPEACE) collaborassero invece di farsi la guerra, perchè insieme al risultato di svelare questi retroscena (cosa meritevole), questo danneggiare l’uno l’immagine dell’altro allontana la gente e fa perdere la forza della credibilità. Indubbiamente la cosa migliore sarebbe il ritorno a politiche più localizzate e meno votate al bilancio, tipiche delle grandi corporation economiche, però non sono convinta neppure del metodo utilizzato dalla PETA; anch’io comeGary Yourofsky  credo che vedere un bel corpo femminile non faccia venire voglia di andare a mangiarsi un pasto vegetariano ma credo piuttosto che possa far nascere altre tentazioni che non hanno nulla a che fare con l’aiutare gli animali.
Ringrazio  Carlo Gandolfo per aver proposto l’argomento e cito una sua frase: “alcune delle cose su quel sito lasciano veramente di stucco, sapevo che il WWF era diventato ormai un carrozzone burocratico orientato più sulla raccolta fondi che sulla conservazione e che ci sono da anni grandi critiche interne relative al management ma queste cose non me le sarei mai aspettate”.

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