"I vescovi non sono obbligati a denunciare i pedofili"
22 maggio 2012
"La miglior forma di comando è l'esempio."
Anonimo
"C’è un passaggio nelle linee guida della Cei sulla pedofilia che è destinato a far discutere perchè seppur legalmente ineccepibile è moralmente molto discutibile. La circolare che divulga queste linee guida è del maggio 2011 ed afferma che i vescovi non essendo dei pubblici ufficiali non sono tenuto a denunciare un caso di pedofilia di cui potrebbero essere al corrente.E’ una norma che dal punto di vista legale può anche risultate ineccepibile, ma stiamo parlando di religiosi, di servitori di Cristo che vengono a conoscenza di uno dei crimini più squallidi e brutali tra quelli che un uomo può commettere e dovrebbero tacere ? E’ assurdo.
Nelle linee guida si può leggere, “Nell’ordinamento italiano il vescovo, non rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale nè di incaricato di pubblico servizio, non ha l’obbligo giuridico di denunciare all’autorità giudiziaria statuale le notizie che abbia ricevuto in merito ai fatti illeciti”. Nelle stesse linee guida si incoraggia anche i vescovi a cooperare con le autorità in caso di indagini, “Nel caso in cui siano in atto indagini o sia aperto un procedimento penale secondo il diritto dello Stato, risulterà importante la cooperazione del vescovo con le autorità civili, nell’ambito delle rispettive competenze e nel rispetto della normativa concordataria e civile”."
D'un tratto nel folto bosco
Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz
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