I tumori polmonari rappresentano il 33% delle morti per neoplasie !
Con la chemio e la radio terapia si ottengono questi risultati:
Sopravvivenza dopo 1 anno dalla diagnosi 7,5%; dopo due anni, dal 10 al 13%.
Tratto da: “Prevenzione” – Lunedi 8 aprile 2002 e da: “Tempo Medico” - 18 aprile 2002
Sopravvivenza dopo 1 anno dalla diagnosi 7,5%; dopo due anni, dal 10 al 13%.
Tratto da: “Prevenzione” – Lunedi 8 aprile 2002 e da: “Tempo Medico” - 18 aprile 2002
Colon – Retto | 950.000 | 500.000 = 64% morti |
Stomaco | 875.000 | 650.000 = 75% morti |
Fegato | 560.000 | 550.000 = 98% morti |
Esofago | 400.000 | 330.000 = 84% morti |
Pancreas | 200.000 | 200.000 = 100% morti |
TOTALE | 3.000.000 | 2.200.000 (media 84,2 % morti) |
I dati dell’istituto di ricerca tedesco di Heildelberg dicono che il 98% dei malati di cancro muore entro il 5° anno per la chemio/nonostante la chemio.
Crediamo che le persone abbiano il diritto di valutare queste info per decidere quali strade terapeutiche intraprendere.
I medici non lo fanno, generalmente dicono ai loro pazienti, e spesso con scarso tatto e supponenza: “se non sviluppi recidive entro 5 anni è fatta !”, questa è una truffa enorme, tanto più che in questo scandaloso affare da MILIARDI di EURO all’ANNO gli unici ad averne dei benefici sono i MEDICI e le CASE FARMACEUTICHE, non certo i pazienti !
Crediamo che le persone abbiano il diritto di valutare queste info per decidere quali strade terapeutiche intraprendere.
I medici non lo fanno, generalmente dicono ai loro pazienti, e spesso con scarso tatto e supponenza: “se non sviluppi recidive entro 5 anni è fatta !”, questa è una truffa enorme, tanto più che in questo scandaloso affare da MILIARDI di EURO all’ANNO gli unici ad averne dei benefici sono i MEDICI e le CASE FARMACEUTICHE, non certo i pazienti !
..Secondo la nostra opinione una persona ha il diritto di scegliere se passare questi 5 anni in attesa del “verdetto” in pace con la sua famiglia, magari sostituendo la chemio, o integrandola, con altri metodi terapeutici non invasivi, oppure trascorrerli dentro e fuori dagli ospedali !
Il dramma è che se, come dicono le statistiche, 1 persona su tre sarà vittima del cancro, il 30% degli italiani è destinato ad ammalarsi (le stime dicono circa 12/15 milioni), e se tutti faranno solo chemio, e non saranno informati, ne’ avranno un oncologo o medico di fiducia di vedute più “aperte” che consiglierà loro “almeno” di abbinare un altro o più trattamenti di medicina alternativa, come ad esempio la dieta (tipo la collaudatissima Gerson, che arriva fino al 70% -100% di casi di successo, in base alla tipologia di tumore) e le vitamine/antiossidanti ad alto dosaggio (seguendo le linee guida della Medicina Ortomolecolare scoperta dal premio Nobel per la Chimica e per la pace Linus Pauling), o gli Antiacidi come il Bicarbonato di Sodio e l’Ascorbato di potassio del Pantellini, di questi ”milioni di malati di cancro che ricorrono “solo” alla chemio, se ne salveranno solo il 2 % !
Esiste tuttavia un altro studio che fornisce dati più incoraggianti per alcune tipologie di cancro, ma che non credo sia mai stato presentato ai malati prima di consigliare la chemioterapia (che, ricordo, è a base di farmaci a loro volta cancerogeni):
Esiste tuttavia un altro studio che fornisce dati più incoraggianti per alcune tipologie di cancro, ma che non credo sia mai stato presentato ai malati prima di consigliare la chemioterapia (che, ricordo, è a base di farmaci a loro volta cancerogeni):
Pubblicato nel 2004 lavoro scientifico australiano che prende in esame dieci anni di statistiche mediche australiane e americane (gennaio 1994-gennaio 2004) sui risultati della CHEMIO nella cura del cancro.
I risultati sono catastrofici: solo il 2% dei pazienti sottoposti alla chemio risulta essere ancora vivo dopo 5 anni dall’inizio del trattamento “terapeutico”.
L’articolo è molto semplice come impostazione e, sia in tabella 1 (pp.551) che in tabella 2 (pp.552) sono riportate, in ultima colonna, queste percentuali di sopravvissuti alla SOLA CHEMIO dopo 5 anni dall’inizio del trattamento:
- percentuale di sopravvissuti dello 0% (zero per cento): cancro del pancreas, cancro dell’ utero, cancro della prostata, cancro della vescica, cancro del rene, Melanoma, Sarcoma e Mieloma Multiplo;
- percentuale di sopravvissuti dell’1% : cancro dello stomaco e del colon;
- percentuale di sopravvissuti del 2% : cancro della mammella e del polmone;
- percentuale di sopravvissuti del 3-5% : cancro del retto;
- percentuale di sopravvissuti del 4-5% : tumori al cervello;
- percentuale di sopravvissuti del 5% : cancro dell’esofago;
- percentuale di sopravvissuti del 9% : cancro dell’ovaio;
- percentuale di sopravvissuti del 10% : linfoma NON Hodgkin;
- percentuale di sopravvissuti del 12% : cancro della cervice uterina;
- percentuale di sopravvissuti del 40% : Seminoma del testicolo e Linfoma di Hodgkin.
Studio: Morgan G.: The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5-year survival in adult malignancies, Clinical Oncol., 2004, 16, pp.: 549-560 – vedi: http://fiocco59.altervista.org/images/studi_effetti_chemio_5_anni.pdf
Bisognerebbe mettere un freno alla carneficina da chemio, mentre che fate?, ….continuate nel vostro silenzio ipocrita per non urtare la pubblica sensibilità, oppure URLATE questi dati a gran voce ?
Noi abbiamo scelto di non tacere, le persone hanno diritto di sapere prima di decidere !
Noi abbiamo scelto di non tacere, le persone hanno diritto di sapere prima di decidere !
Commenti NdR: Questi sono i risultati dell’Oncologia mondiale !!!
Prevenzione inesistente !!
Diagnosi precoce, rara ed incompleta (mancanza di strumentazione adatta con relativi protocolli)
Terapia inefficace alla guarigione, tossica e pericolosa per la salute del malato(Chemio + Radio) con Probabile accelerazione del processo di morte !!!
Evidentemente la medicina ufficiale è incapace a sanare, anzi accelera il processo di degrado fisiologico del malato, portandolo facilmente e più velocemente alla morte prematura.
vedi: Statistiche sul Cancro + Statistiche sulla Chemio
Prevenzione inesistente !!
Diagnosi precoce, rara ed incompleta (mancanza di strumentazione adatta con relativi protocolli)
Terapia inefficace alla guarigione, tossica e pericolosa per la salute del malato(Chemio + Radio) con Probabile accelerazione del processo di morte !!!
Evidentemente la medicina ufficiale è incapace a sanare, anzi accelera il processo di degrado fisiologico del malato, portandolo facilmente e più velocemente alla morte prematura.
vedi: Statistiche sul Cancro + Statistiche sulla Chemio
Ecco tutti i trucchi per falsare le percentuali
Vediamo le grandi serate TV, con ospiti che raccontano le guarigioni dai tumori, ormai all’87% dei casi.
Sono barzellette che non racconterebbe nessun comico: pensate che il nostro Alberto Sordi lo avrebbe mai fatto?
Eppure loro lo fanno.
Sono barzellette che non racconterebbe nessun comico: pensate che il nostro Alberto Sordi lo avrebbe mai fatto?
Eppure loro lo fanno.
Usano semplici trucchi: ne cito qualcuno.
Se viene ospedalizzata una paziente con, ad esempio tumore al seno, e fatta la terapia viene dimessa, non la chiamano dimissione, la chiamano guarigione.
Se dopo 3 mesi ritorna con un tumore al fegato, non sara’ certo da ricollegarsi a quanto prima. Ma cosa dici?!
Ma c’e’ di piu: se un paziente viene dimesso, e poi ritorna anche per controlli e viene di nuovo dimesso, ad ogni passaggio e’ un dato positivo.
Dato che si puo’ morire solo 1 volta, anche se si viene dimessi 9 volte, alla fine il risultato sara’ del 90% di guarigioni e del 10% di mortalita’ !
C’e’ di piu’, c’e’ di piu’.
Attivano calcoli che un bambino in terza elementare non farebbe.
Ad esempio, tumore al testicolo/tumore al polmone.
Del primo si salvano anche piu’ del 90%, del secondo si arriva a fatica al 10%.
Una media stimata sarebbe del 50%, ma si nasconde che quelli del testicolo sono solo 2000, mentre i colpiti da tumore al polmone sono 40.000.
A questo punto, il bambino in terza elementare comprenderebbe che la media non e’ piu’ 50%.
Ma c’e’ una statistica che non si fa mai. A fronte del prezzo pagato in termini economici e di sofferenza, non si conosce se lo stesso paziente potrebbe vivere di piu’ se si escludesse qualsiasi intervento terapeutico…
Di contro ci sono statistiche che parlano chiaro:
l’aggressivita’ di un tumore recidivante diventa esponenziale dopo la chemioterapia.
L’estrema difficolta’, se non l’impossibilita’ di “terapeutizzare” il tumore se la necessità di una chemioterapia si ripresenta, e’ il sacrificio che un paziente deve pagare all’altare delle terapie chemiotossiche.
Penso a quanti attendono la ricerca negata di valide strategie per guarire, a quanti contano i loro minuti passare, perche’ la lotta per la vita e’ questione di minuti. Penso alla cattiveria umana che interpone il profitto a tutto, anche alle sofferenze altrui, alle malattie.
Così dicendo farebbero due cose buone: non danneggerebbero Madre Natura, e non creerebbero un alibi alla catastrofe della medicina chimica.
In ultimo desidererei che il Presidente del Consiglio facesse un grande regalo a tutti gli italiani: dato il profuso sforzo del Consiglio Superiore di Sanita’, creare per loro una sede apposita, piu’ confortevole e piu’ lontana possibile dall’Italia, magari in Alaska, dove poter svolgere le loro preziosissime ed efficienti mansioni Direttive.
Se viene ospedalizzata una paziente con, ad esempio tumore al seno, e fatta la terapia viene dimessa, non la chiamano dimissione, la chiamano guarigione.
Se dopo 3 mesi ritorna con un tumore al fegato, non sara’ certo da ricollegarsi a quanto prima. Ma cosa dici?!
Ma c’e’ di piu: se un paziente viene dimesso, e poi ritorna anche per controlli e viene di nuovo dimesso, ad ogni passaggio e’ un dato positivo.
Dato che si puo’ morire solo 1 volta, anche se si viene dimessi 9 volte, alla fine il risultato sara’ del 90% di guarigioni e del 10% di mortalita’ !
C’e’ di piu’, c’e’ di piu’.
Attivano calcoli che un bambino in terza elementare non farebbe.
Ad esempio, tumore al testicolo/tumore al polmone.
Del primo si salvano anche piu’ del 90%, del secondo si arriva a fatica al 10%.
Una media stimata sarebbe del 50%, ma si nasconde che quelli del testicolo sono solo 2000, mentre i colpiti da tumore al polmone sono 40.000.
A questo punto, il bambino in terza elementare comprenderebbe che la media non e’ piu’ 50%.
Ma c’e’ una statistica che non si fa mai. A fronte del prezzo pagato in termini economici e di sofferenza, non si conosce se lo stesso paziente potrebbe vivere di piu’ se si escludesse qualsiasi intervento terapeutico…
Di contro ci sono statistiche che parlano chiaro:
l’aggressivita’ di un tumore recidivante diventa esponenziale dopo la chemioterapia.
L’estrema difficolta’, se non l’impossibilita’ di “terapeutizzare” il tumore se la necessità di una chemioterapia si ripresenta, e’ il sacrificio che un paziente deve pagare all’altare delle terapie chemiotossiche.
Penso a quanti attendono la ricerca negata di valide strategie per guarire, a quanti contano i loro minuti passare, perche’ la lotta per la vita e’ questione di minuti. Penso alla cattiveria umana che interpone il profitto a tutto, anche alle sofferenze altrui, alle malattie.
Così dicendo farebbero due cose buone: non danneggerebbero Madre Natura, e non creerebbero un alibi alla catastrofe della medicina chimica.
In ultimo desidererei che il Presidente del Consiglio facesse un grande regalo a tutti gli italiani: dato il profuso sforzo del Consiglio Superiore di Sanita’, creare per loro una sede apposita, piu’ confortevole e piu’ lontana possibile dall’Italia, magari in Alaska, dove poter svolgere le loro preziosissime ed efficienti mansioni Direttive.
Speriamo che il Presidente ci dia ascolto e che ci faccia questo regalo.
By Giuseppe Parisi (medico)
Tratto da: Aduc – associazione per i diritti degli utenti e consumatori.
By Giuseppe Parisi (medico)
Tratto da: Aduc – associazione per i diritti degli utenti e consumatori.
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Anche il più recente studio sui benefici della chemioterapia (fatto su pazienti australiani e americani) ne conferma la sua inutilità. Ma i trucchi statistici usati dai produttori dei farmaciriescono a confondere sia pazienti che medici..
By Ralph Moss, Ph. D.
By Ralph Moss, Ph. D.
Uno studio importante, condotto da oncologi, è stato recentemente pubblicato nel journal Clinical Oncology.
Questa meta-analisi, intitolata “Il contributo della chemioterapia citotossica alla sopravvivenza a 5 anni dei tumori in adulti” è stata condotta per quantificare accuratamente i benefici del trattamento chemioterapico su adulti affetti da tumori comuni.
Tutti e tre gli autori sono oncologiIl professore associato Graeme Morgan, l’autore principale, è un radiologo al Royal North Shore Hospital in Sydney; il professore Robyn Ward è oncologo all’University of New South Wales; mentre il radiologo Michael Barton è membro del Collaboration for Cancer Outcomes Research and Evaluation, Liverpool Health Service, Sydney.
Questa meta-analisi, intitolata “Il contributo della chemioterapia citotossica alla sopravvivenza a 5 anni dei tumori in adulti” è stata condotta per quantificare accuratamente i benefici del trattamento chemioterapico su adulti affetti da tumori comuni.
Tutti e tre gli autori sono oncologiIl professore associato Graeme Morgan, l’autore principale, è un radiologo al Royal North Shore Hospital in Sydney; il professore Robyn Ward è oncologo all’University of New South Wales; mentre il radiologo Michael Barton è membro del Collaboration for Cancer Outcomes Research and Evaluation, Liverpool Health Service, Sydney.
Il professore Ward fa anche parte del comitato che stila le raccomandazioni sull’efficacia dei farmaci per il Governo australiano (Therapeutic Goods Authority of the Australian Federal Department of Health and Aging).
Il loro meticoloso studio si è basato sulle analisi dei risultati di tutti gli studi clinici randomizzati (RTC) condotti in Australia e negli Stati Uniti (US National Cancer Institute’s Surveillance Epidemiology and End Results – SEER) per il periodo gennaio 1990 – gennaio 2004.
Il loro meticoloso studio si è basato sulle analisi dei risultati di tutti gli studi clinici randomizzati (RTC) condotti in Australia e negli Stati Uniti (US National Cancer Institute’s Surveillance Epidemiology and End Results – SEER) per il periodo gennaio 1990 – gennaio 2004.
Quando i dati erano incerti, gli autori hanno deliberatamente stimato in eccesso I benefici della chemioterapia.
Anche così, lo studio ha concluso che la chemioterapia non contribuisce più del 2% alla sopravvivenza dei pazienti affetti da cancro (cioè, statisticamente zero…n.d.t.)
Malgrado la crescente evidenza che la chemioterapia non prolunghi affatto la sopravvivenza del malato – commentano gli autori - gli oncologi continuano a presentare il trattamento come un approccio razionale e promettente contro il cancro.
“Molti medici continuano a pensare ottimisticamente che la chemioterapia citotossica possa aumentare significativamente la sopravvivenza dal cancro”, scrivono nell’introduzione. “In realtà, malgrado l’uso di nuove e costose combinazioni di cocktails chimici… non c’è stato alcun beneficio nell’uso di nuovi protocolli” (Morgan 2005).
Gli autori hanno messo in evidenza che, per ragioni spiegate nello studio, i risultati raggiunti (il 2%di efficacia) dovrebbero essere visti come il limite massimo di efficacia (cioè, sono stime ottimistiche, piuttosto che pessimistiche).
Anche così, lo studio ha concluso che la chemioterapia non contribuisce più del 2% alla sopravvivenza dei pazienti affetti da cancro (cioè, statisticamente zero…n.d.t.)
Malgrado la crescente evidenza che la chemioterapia non prolunghi affatto la sopravvivenza del malato – commentano gli autori - gli oncologi continuano a presentare il trattamento come un approccio razionale e promettente contro il cancro.
“Molti medici continuano a pensare ottimisticamente che la chemioterapia citotossica possa aumentare significativamente la sopravvivenza dal cancro”, scrivono nell’introduzione. “In realtà, malgrado l’uso di nuove e costose combinazioni di cocktails chimici… non c’è stato alcun beneficio nell’uso di nuovi protocolli” (Morgan 2005).
Gli autori hanno messo in evidenza che, per ragioni spiegate nello studio, i risultati raggiunti (il 2%di efficacia) dovrebbero essere visti come il limite massimo di efficacia (cioè, sono stime ottimistiche, piuttosto che pessimistiche).
Comprendere il “Rischio Relativo”
Com’è possibile che al paziente si offra regolarmente al trattamento chemioterapico, quando i benefici sono così minuscoli? Nella loro discussione, gli autori citano la tendenza da parte della professione medica a presentare i benefici della chemioterapia in termini statistici che sono raramente compresi dai pazienti.
Per esempio, gli oncologi frequentemente esprimono i benefici della chemioterapia in termini di “rischio relativo”, piuttosto che fornire una percentuale di sopravvivenza.
Il rischio relativo è un gergo statistico che permette di presentare l’intervento come considerevolmente più benefico di quanto lo sia realmente.
Il rischio relativo è un gergo statistico che permette di presentare l’intervento come considerevolmente più benefico di quanto lo sia realmente.
Ad esempio, se ricevere un trattamento causa un abbassamento del rischio di ritorno del cancro dal 4% al 2%, questo può essere espresso come una diminuzione del rischio relativo del 50%.
Questi valori sembrano buoni. Molto più buoni che dire che il trattamento offre una riduzione di rischio di solo il 2% che il cancro ritorni. Una dichiarazione del genere non convincerebbe molti pazienti a fare il trattamento…
I pazienti non sono gli unici fuorviati dall’uso eccessivo del rischio relativo nell’esporre i risultati degli interventi medici.
Numerosi studi hanno dimostrato che anche i medici sono frequentemente confusi da questi trucchi statistici.
Questi valori sembrano buoni. Molto più buoni che dire che il trattamento offre una riduzione di rischio di solo il 2% che il cancro ritorni. Una dichiarazione del genere non convincerebbe molti pazienti a fare il trattamento…
I pazienti non sono gli unici fuorviati dall’uso eccessivo del rischio relativo nell’esporre i risultati degli interventi medici.
Numerosi studi hanno dimostrato che anche i medici sono frequentemente confusi da questi trucchi statistici.
Secondo uno studio pubblicato dal British Medical Journal, la percezione del medico nel prescrivere un farmaco è significativamente influenzata dal modo nel quale I testi clinici gli vengono presentati.
Quando i risultati sono espressi come una riduzione del rischio relativo, i medici credono che il farmaco sia molto più efficace, e sono molto più propensi alla sua prescrizione di quanto lo siano se gli stessi risultati fossero stati presentati come una riduzione del rischio assoluto (Bucher 1994).
Quando i risultati sono espressi come una riduzione del rischio relativo, i medici credono che il farmaco sia molto più efficace, e sono molto più propensi alla sua prescrizione di quanto lo siano se gli stessi risultati fossero stati presentati come una riduzione del rischio assoluto (Bucher 1994).
Un altro studio, pubblicato sul Journal of Clinical Oncology, ha dimostrato che il modo nel quale i benefici di sopravvivenza sono presentati influenza le decisioni degli oncologi nel raccomandare o meno la chemioterapia.
Lo studio ha mostrato che, quando ai medici sono forniti i valori di rischio relativo per un trattamento chemioterapico, sono più disposti a raccomandarlo ai loro pazienti di quanto lo siano quando forniti della stessa matematica informazione, espressa come una riduzione del rischio assoluto (Chao 2003).
La maniera nella quale l’informazione clinica è presentata ai medici è quindi d’importanza vitale. Ad esempio, un farmaco presentato come in grado di ridurre una ricorrenza del cancro del 50% è probabilmente in grado di attrarre l’attenzione ed il rispetto di entrambi l’oncologo ed il paziente, benché il rischio assoluto che prevenga un ritorno possa invece essere basso – forse solo dell’ordine del 2 o 3 per cento.
Dato che l’80% dei pazienti decide sulla raccomandazione dell’oncologo, il modo nel quale il medico comprende e trasmette i benefici del trattamento è quindi d’importanza vitale
By Ralph Moss, Ph.D.
http://www.cancerdecisions.com/ Newsletter 226 – 03/05/06
Tradotto da Rinaldo Lampis – www.movimentoconsensus.org
Segnalato da Sepp Hasslberger – http://www.newmediaexplorer.org/sepp/ – http://www.laleva.cc/
Leggere la tesina su Cancro e Medicina Naturale + Terreno Oncologico
Lo studio ha mostrato che, quando ai medici sono forniti i valori di rischio relativo per un trattamento chemioterapico, sono più disposti a raccomandarlo ai loro pazienti di quanto lo siano quando forniti della stessa matematica informazione, espressa come una riduzione del rischio assoluto (Chao 2003).
La maniera nella quale l’informazione clinica è presentata ai medici è quindi d’importanza vitale. Ad esempio, un farmaco presentato come in grado di ridurre una ricorrenza del cancro del 50% è probabilmente in grado di attrarre l’attenzione ed il rispetto di entrambi l’oncologo ed il paziente, benché il rischio assoluto che prevenga un ritorno possa invece essere basso – forse solo dell’ordine del 2 o 3 per cento.
Dato che l’80% dei pazienti decide sulla raccomandazione dell’oncologo, il modo nel quale il medico comprende e trasmette i benefici del trattamento è quindi d’importanza vitale
By Ralph Moss, Ph.D.
http://www.cancerdecisions.com/ Newsletter 226 – 03/05/06
Tradotto da Rinaldo Lampis – www.movimentoconsensus.org
Segnalato da Sepp Hasslberger – http://www.newmediaexplorer.org/sepp/ – http://www.laleva.cc/
Leggere la tesina su Cancro e Medicina Naturale + Terreno Oncologico
Il Cancro nasce in sintesi e secondo la Medicina naturale, perche’ l’organismo del canceroso e’intossicato, e la microcircolazione, nei tessuti intossicati, viene ad essere alterata, producendo, a valle di essa, nelle cellule dei tessuti investiti da quel processo: malfunzione cellulare, (nutrimento ed eliminazione = respirazione cellulare alterata = metabolismo alterato = malnutrizione cellulare e tissutale assicurata), producendo successivamente infiammazione nei tessuti e stress ossidativo cellulare e per caduta immunodepressione, e parallelamente alterazione anche del sistema enzimatico per la precedente alterazione della flora batterica, pH digestivo non regolare (e quindi l’organismo e’ mancante di minerali e vitamine ed in stato di acidosi), in quelle condizioni esso e’ molto facilmente parassitato da certi, parassiti, batteri e funghi (candida) i quali producono anche tossine ed ulteriori infiammazioni: Ma tutto cio’ e’ “gestito” come Causa primordiale daiConflitti Spirituali (consci ed inconsci) e dall’intenso stress del vissuto.
Il Cancro quindi e’ una malattia MULTIFATTORIALE.
Quindi il medico, il terapeuta od il soggetto stesso DEVONO operare seguendo la stessa strada percorsa per l’ammalamento.
Cioe’ devono lavorare per disintossicare il malato + disinfiammare l’organismo ed i tessuti interessati, ripristinare il pH digestivo, e normalizzare le digestioni + il malassorbimentosempre presente nel malato ed eliminare quei parassiti, batteri e funghi, che hanno proliferato in modo abnorme, per mancanza dei loro antagonisti + rinforzare il sistema immunitario SEMPREcompromesso in TUTTI i malati, cancerosi compresi ed eliminare i Conflitti Spirituali (quali Vere Cause) e lo stress esistenti, oltre a lavorare sul metabolismo alterato per ridurre ed eliminare lostress ossidativo cellulare e quindi quello tissutale, sempre presenti in qualsiasi malattia e specie nel cancro, per i danni alla microcircolazione indotti dalle intossicazioni piu’ o meno intense.
Il Cancro quindi e’ una malattia MULTIFATTORIALE.
Quindi il medico, il terapeuta od il soggetto stesso DEVONO operare seguendo la stessa strada percorsa per l’ammalamento.
Cioe’ devono lavorare per disintossicare il malato + disinfiammare l’organismo ed i tessuti interessati, ripristinare il pH digestivo, e normalizzare le digestioni + il malassorbimentosempre presente nel malato ed eliminare quei parassiti, batteri e funghi, che hanno proliferato in modo abnorme, per mancanza dei loro antagonisti + rinforzare il sistema immunitario SEMPREcompromesso in TUTTI i malati, cancerosi compresi ed eliminare i Conflitti Spirituali (quali Vere Cause) e lo stress esistenti, oltre a lavorare sul metabolismo alterato per ridurre ed eliminare lostress ossidativo cellulare e quindi quello tissutale, sempre presenti in qualsiasi malattia e specie nel cancro, per i danni alla microcircolazione indotti dalle intossicazioni piu’ o meno intense.
vedi: Terapia G. Puccio, dimostrazioni effetti del Bicarbonato di Sodio
E’ INDISPENSABILE per stare sempre BENE e’ l’assunzione quotidiana, per certi periodi, di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt)
Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso, anche e per le loro forti acidita’, in quanto influiscono sull’alterazione dei giusti valori di pH dell’acqua del corpo.
L’acidosi e’ la base fisiologica del Cancro - Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne e’ la Causa primaria
CRAP: Nutriterapia Biologica Metabolica x Cancro
E’ INDISPENSABILE per stare sempre BENE e’ l’assunzione quotidiana, per certi periodi, di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt)
Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso, anche e per le loro forti acidita’, in quanto influiscono sull’alterazione dei giusti valori di pH dell’acqua del corpo.
L’acidosi e’ la base fisiologica del Cancro - Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne e’ la Causa primaria
CRAP: Nutriterapia Biologica Metabolica x Cancro
Fonte: Stampa Libera
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