Domenica 24 marzo nel salotto di Domenica Live si parlava di crisi e Barbara D’Urso, dopo aver sfoderato un ramoscello d’ulivo augurando a tutti “tanta pace”, racconta la storia di Massimo Amistà, 37enne padovano, disoccupato da oltre un anno e padre di cinque figli, che chiede un lavoro per continuare a mantenere dignitosamente la sua famiglia. Massimo, presente in studio, si commuove alla vista del video che riassume la sua stessa vicenda. Finché poco dopo, arriva una telefonata in diretta: è quella di Marco Maniero, titolare di un’impresa di arredamenti in un piccolo centro alle porte di Padova. Maniero chiede di poter parlare con Massimo. Le telecamere allora stringono sul primo piano dell’uomo: “Cosa fai lunedì mattina?” – domanda Maniero. “Sarò in giro a cercare lavoro, come sempre” – risponde Amistà. “Allora presentati alle otto da me che ti assumo”. Scatta l’applauso. Il pubblico si alza in piedi in un’ovazione. Lacrime di gioia. Ma… se non fosse andata esattamente così?
TUTTO PREPARATO - Ecco i retroscena della commuovente storia di Massimo e della sua famiglia. Per carità, un nuovo lavoro Massimo ce l’ha davvero: un contratto di tre mesi. Ma non è andata esattamente come visto in TV, e cioè che l’imprenditore, incollato alla tv in una piovosa domenica primaverile, decide su due piedi di assumere in diretta l’onesto ma sfortunato padre di famiglia. A raccontarlo al Corriere è lo stesso Maniero:
Una troupe di Canale 5 insieme a Massimo è venuta a trovarmi in azienda mercoledì scorso – conferma l’imprenditore -, noi avevano bisogno di manovalanza e allora ho pensato “perché no?”. Ho anche deciso di estendere il contratto iniziale da uno a tre mesi per dare fiducia a quest’uomo». Non solo. La generosità dell’imprenditore padovano si è anche spinta oltre, anticipando al suo neoassunto i soldi di una bolletta scaduta che, se non pagata, avrebbe lasciato lui e la sua famiglia al freddo.
TROVARE LAVORO? BASTANO DUE ORE - Anche Massimo Amistà racconta la sua versione:
Sono entrato in contatto casualmente con Canale 5 – ha raccontato Massimo Amistà – ho raccontato la mia storia e poi loro mi sono venuti a prendere a casa e mi hanno portato in giro per negozi e aziende della zona alla ricerca di lavoro. Dopo due ore avevo trovato questo impiego.
“SCENEGGIATA” - Ovviamente, il tutto è stato poi montato a regola d’arte, per tirarne fuori un capolavoro di tv del dolore, però con lieto fine. Il padre disoccupato ha una possibilità di riscatto e l’imprenditore buono viene osannato come modello di compassione e generosità.
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