D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


mercoledì 5 giugno 2013

Bagno di sangue in Turchia, la polizia, violentissima, uccide i manifestanti – Fotogallery shock

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Riceviamo & pubblichiamo da Angelo Iervolino:
Bagno di sangue in Turchia la polizia uccide i manifestanti
Scontri e uccisioni in tutta la Turchia, le foto e i video che provengono dalla Turchia sono impressionanti. Dalle informazioni che mi sono arrivate ci sono stati minimo 2 morti e 4 persone hanno perso la vista dopo essere stati centrati dai candelotti lacrimogeni o proiettili di gomma sparati dagli agenti, mentre altri 5 sono in pericolo di vita per fratture al cranio, oltre 1700 arresti e più di 1000 feriti. La polizia è intervenuta con i gas lacrimogeni, lanciati anche dagli elicotteri, ha usato idranti e ha anche fatto ricorso a bastoni elettrificati, che colpiscono con scariche anche di 40.000 volt le persone, stordendole.  In 67 città Turche contestazione anti-governo,  secondo il ministro Guler negli ultimi 4 giorni ci sono state 235 manifestazioni di protesta in tutta la Turchia. Oltre a Istanbul e Smirne, nella Capitale Ankara migliaia di persone hanno marciato per il centro tentando di raggiungere il Parlamento. Nel centrale quartiere di Kizilay centinaia di persone hanno lanciato pietre contro la polizia. Blocchi parziali per Twitter e Facebook, il principale provider turco TTNET impedisce l’accesso a Twitter e Facebook. Il presidente turco Abdullah Gul ha lanciato un appello al “buon senso” e alla “calma”, ritenendo che le proteste abbiano raggiunto “un livello preoccupante” e Il premier  Recep Tayyp Erdogan ha detto: “Azioni estreme dalla polizia”, ma nel frattempo non ha fermato la polizia e gli scontri sono continuati col massacro dei manifestanti. Molti manifestanti sventolano la bandiera nazionale,  e chiedono le dimissioni del primo ministro Recep Tayyp Erdogan.  In alcune zone della città di Istanbul i Turchi del TKP riescono a far arretrare la polizia ecco il video:
http://www.youtube.com/watch?v=xQVfKBe8czU
Ormai in Turchia è in atto la dittatura e la repressione violenta della popolazione.

Ecco i video degli scontri:
Le immagini contenute in queste note sono esplicite e raffigurano scene di guerriglia in Turchia. E’ sconsigliata la visione ad un pubblico non adulto e facilmente impressionabile.
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=JWmF1VhL3nI
http://www.youtube.com/watch?v=pfimNRrhrms&feature=youtu.be
http://www.youtube.com/watch?v=wS9MDYmEkHU
http://www.youtube.com/watch?v=-o__sPsaclM
https://www.facebook.com/photo.php?v=546806192054026&set=vb.217514361649879&type=2&theater
http://vimeo.com/67432788
http://vimeo.com/67480646
https://www.facebook.com/photo.php?v=10151648526182702

Notizie Ansa:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/06/01/Turchia-nuovi-scontri-Gezi-Park-decine-feriti-_8802695.html
L’ufficio di Amnesty International a Istanbul, nei pressi di piazza Taksim, è stato trasformato in una sorta di pronto soccorso per fornire aiuto ai feriti degli scontri della notte scorsa tra manifestanti e polizia. Lo ha detto all’ANSA, in un colloquio telefonico, il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury. “Anche la nostra sede è stata raggiunta dai fumi dei lacrimogeni” e sono “una ventina i volontari – tutto personale medico – che hanno curato decine di feriti, tra i quali alcuni bambini”, ha raccontato Noury, riferendo di maltrattamenti e abusi della polizia nei confronti degli arrestati. “I manifestanti fermati sono stati tenuti in massa, fino a 12 ore, nei blindati della polizia senza acqua, cibo e senza servizi igienici”, ha detto ancora il portavoce di Amnesty raccontando anche di “violenze nella stazione di polizia vicino a piazza Taksim e nella stazione centrale di polizia di Istanbul”. Secondo fonti mediche, ha precisato Noury, “lacrimogeni sono stati lanciati anche all’ingresso degli ospedali” e la polizia “ha arrestato feriti che necessitavano di cure”.
Ecco le informazioni trovate sul perché degli scontri:

Migliaia di persone stanno manifestando a Istanbul da venerdì 28 maggio per impedire la distruzione di uno dei parchi più importanti della città, il Taksim Gezi park, per fare posto a una caserma militare, un centro commerciale e una moschea secondo il piano voluto dal primo ministro Recep Tayyip Erdogan, ex sindaco di Istanbul, che vorrebbe trasformarla in una delle “capitali del mondo”. Nel piano, infatti, è prevista anche la costruzione del terzo ponte per collegare la parte europea a quella asiatica e la realizzazione di uno degli aeroporti più grandi del mondo.
La storia del Taksim Gezi park
Il Gezi park è un parco che si trova a fianco di piazza Taksim, nel distretto di Beyoglu. Ospita circa 600 alberi ed è una delle aree verdi storiche della città turca. Il parco, costruito sulla base del piano dell’architetto francese Henri Prost, è stato aperto al pubblico per la prima volta nel 1943 con il nome di Inonu park, in onore del secondo presidente turco Ismet Inonu che ha guidato il paese dal 1938 al 1950. La sua realizzazione, però, è stata voluta dal padre della Repubblica e primo presidente, Mustafa Kemal Ataturk, e ha comportato la demolizione di una caserma militare nel 1940, la stessa che ora vorrebbe essere ricostruita al posto del parco. Nel corso degli anni la sua estensione è stata ridotta più volte per fare spazio a diverse strutture alberghiere pur rimanendo uno dei luoghi più importanti e amati dai cittadini di Istanbul per rilassarsi e incontrarsi.
L’esplosione delle proteste
Le proteste si sono intensificate nella giornata di venerdì 31 maggio dopo che alla polizia è stato ordinato di usare la forza per sgomberare le tende dei manifestanti, per la maggior parte pacifici, e costringerli ad abbandonare il parco anche attraverso l’utilizzo di idranti, lacrimogeni e spray urticanti. I feriti causati dagli scontri sarebbero già più di un centinaio, alcuni in gravi condizioni. Tra questi ci sarebbero anche giornalisti, fotografi e due deputati dell’opposizione al governo guidato da Erdogan. Dopo le prime notizie arrivate da Istanbul, cortei di solidarietà si sono tenuti anche ad Ankara, capitale della Turchia, e in una decina di altre città. La lotta per la difesa di un parco si sta trasformando in qualcosa di più ampio.
Secondo il corrispondente dalla Turchia di Euronews, le proteste “sono iniziate contro un progetto di urbanizzazione, ma poi il carattere della mobilitazione è cambiato. Gran parte dei manifestanti non sono solo contrari al progetto ma protestano contro il comportamento del governo che non prende mai in considerazione il punto di vista dei cittadini”.
Erdogan, il cui atteggiamento è stato da sempre considerato troppo autoritario da parte dei partiti di opposizione, ha dichiarato di voler proseguire nella realizzazione del progetto di trasformazione di Istanbul a prescindere da cosa facciano i manifestanti. Inoltre ha affermato che le proteste sono di natura politica e non hanno nulla a che vedere con la distruzione del parco.
Altre fonti informative:
http://andreainforma.blogspot.it/2013/06/la-primavera-turca-sboccia-al-gezi-park.html

Per ulteriori informazioni , leggere qui:
Angelo Iervolino
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