il senatore Mcain |
di
Enrico Galoppini
Che
cos’hanno in comune Venezuela, Ucraina e Siria? Apparentemente nulla, se non di
essere degli Stati abitati da esseri umani. Oltretutto, si trovano lontanissimi
l’uno dall’altro, in contesti geografici e culturali molto diversi tra loro.
Dunque, potremmo già finirla qui. Ed invece no. Venezuela, Ucraina e Siria
condividono in questi giorni un destino comune: quello di essere nel mirino
della sovversione atlantica. Ma c’è
dell’altro. La concomitanza di questi tentativi di sovversione manu militari i
governi locali ha lo straordinario pregio di poter aprire gli occhi, in
extremis, anche agli ultimi ciechi che non ce la fanno a vedere come stanno le
cose (mentre chi “non vuol vedere” è irrecuperabile).
Dall’America
Latina all’Eurasia, al Vicino e Medio Oriente arabo islamico è tutto un
susseguirsi, a ritmi vorticosi e sempre più aggressivi, di situazioni analoghe,
orchestrate secondo una sequenza ormai consolidata. Si comincia con le
richieste di “pacifici manifestanti”, guidati da istruttori delle Ong
preventivamente operanti sul territorio, che il governo non recepisce o
recepisce in parte, tanto sono pretestuose ed irricevibili. Poi, abbastanza
presto, tra i suddetti ci scappa il morto (con modalità mai troppo chiare),
subitamente elevato a “martire” dai “media globali”. A quel punto, i “pacifici
manifestanti” estraggono le pistole e le mitragliatrici, e se necessario anche
le bombe, dimostrando di essere ben altro (paramilitari già addestrati). Scatta
la battaglia con le forze dell’ordine....
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it
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